"Baita dei pini" di Susanna Tamaro**(*)
Ho venti minuti, per aggiornare, ma non me ne servono di più. Aspettate che metto la musica. Questa. Ascoltatela anche voi. Allora. Vi ricordate i Corti di Carta? Ecco. Ieri ne ho trovato uno, come al solito, al Banco Libe(r)o, dove era da tanto che
"Ferengi" di Carlo Lucarelli***
Ferengi, se lo pronunciate Ferenghi, è un'altra cosa e no, non c'entra un cats con il ferengi di questa novella di Lucarelli. I Ferengi sono un popolo alieno umanoide di star trek. Non me li ricordo. All'epoca non mi piaceva, star
“Archanes” di Valerio Massimo Manfredi**
Si può liquidare un librettino in poche righe? Magari durante la giornata, tra una lezione e l'altra, così accazz, senza darci troppo peso
"Scala C" di Piero Colaprico**
Non mi è piaciuto tanto, tocca dirlo. In media, a parte il primo di Camilleri che era davvero superbo, gli altri Corti di Carta che ho recuperato (compreso questo, che ho beccato per chiulo, qualche giorno fa) non mi hanno entusiasmato. Non
"Il ventre della macchina" di Sandro Veronesi**
Non ci voglio perdere più di tanto, a dirvi di questo corto di carta. Deludente, sì, nel senso che se doveva essere un raccontino di questo genere, a invogliarmi ad affrontare un certo autore, be', non l'ha fatto. Si legge, per leggersi,
“Sotto il sole ai Campi Elisi” di Sandro Veronesi**
Scrivo qui, con brevità, ma voi non leggerete. Si sta sistemando il blog, qua, e quindi ora sono come se fossi in una realtà virtuale, che magari potreste anche trovare, affidandovi alla casualità delle zampe fetenti di Google, ma non siete
“Il contrario della morte” di Roberto Saviano**
Oggi è domenica.E io farò le cose della domenica. Ho deciso così.Non so quali sono le cose della domenica, le vostre intendo. Tutti abbiamo le cose della domenica, credo. Che poi magari le fai di venerdì, ma restano cose della
"L'unico al mondo" di Gabriele Romagnoli***
Ecco, alla fine giovedì scorso sono andato a prendere del Sole, poco, e ho tentato di portarmi da leggere, i soliti vecchi Dylan Dog, e altre cose.Tra le altre cose questo libro piccolo, di quelli che ho là sullo scaffale
"La città eterna" di Antonio Scurati**(*)
Tanto bene comincia, e si sviluppa, questo racconto della serie dei Corti di Carta, n° 18 di quella che ho capito essere la seconda serie, quanto fastidiosamente e frettolosamente si conclude.Peccato, peccato perché la serie di allucinazioni che cominciano ad
"La ragazza che guardava l'acqua" di Giorgio Faletti*(*)
Ultimamente ho un problema con la lettura nel letto prima di dormire. Devono assolutamente inventare un elfo, un robottino, o mi accontento anche di un topo o un acaro gigante che mi tolga gli occhiali, mi prenda il libro e