2023 – Sponde
Sponde è un racconto del 2021, rivisto pochissimo in seguito. Scritto per partecipare al premio Scerbanenco di Lignano, era più un omaggio, che un giallo vero e proprio. Ambientato a Latisana nel novembre del 1966, è ricco di particolari e contesto. Non ebbe fortuna, ed era in effetti piuttosto criptico, se non si coglie la sua natura, che è spiegata alla fine e prevede una certa conoscenza delle opere di Scerbanenco e di una in particolare. La copertina è di Lorenzo Marangone, rubata a Cryptofriûl, come tutte le informazioni sull’alluvione. È una storia malinconica, dove tutti ne escono sconfitti. E parla di sponde, non solo quelle dei fiumi.
2011 – Khaloubhra
Khaloubhra è un vecchio racconto del 2011, di quando si facevano le gare tra aspiranti scrittori “di genere” sui forum di letteratura “di genere”. Preistoria. Fu pubblicato, prima di finire sul blog, nel primo numero di una rivista digitale (di genere, of course) che presto scomparve. Mescola i miei ricordi di una corsa sul lungarno, da Campi Bisenzio a Ponte Vecchio, assieme alla Elena; con un omaggio a uno dei racconti fantastici più celebri e amati, scritto da uno degli scrittori italiani meno celebri e celebrati. Parla di un mostro, e come tutte le storie che parlano di mostri, vi sono affezionato.
2011 – Vestiti d’alberi
Anche questo, credo, è uno di quei racconti scritti per “competizione”, vecchi ormai d’una decina d’anni (2011, c’è scritto sul file). È una di quelle storie che, arrivati alla fine, ti soddisfano, ti sembrano “venute bene”, con tutte le cose al posto giusto e qualche gran bella immagine, a far meraviglia. A rileggerlo, dopo anni, ne scopri le pecche e le ingenuità, ma resta comunque in mano un buon potenziale, che mi dice di lasciarlo qui, perché qualcuno possa leggerlo. È un racconto che parla d’alberi, di sconfitti, di persone messe sull’orlo delle loro pur normalissime vite. È drammatico, certo, ma più che tristezza, lascia un misto di melanconia e tenerezza.
2011 – Paletta gialla
Non ho mai capito perché mi sono affezionato a questo racconto. O meglio, al contenuto. Forse, semplicemente, continuo a tirarmelo dietro aspettando la voglia di salvarne il nocciolo – un mostro marino moderno e sabbioso – e utilizzarlo per una nuova storia, più adeguata e convincente. Resta che l’avevo messo in download assieme agli altri due, migliori, e mi pareva brutto toglierlo da questa pagina, come avevo fatto in un primo momento. Quindi, Paletta gialla, è ancora qui a farsi leggere, coi suoi difetti e la sua simpatia di mostro.
2011 – Cifro e Baleno
C’era un disegno, di quelli nati soprappensiero. Era un personaggio composto dalle cifre, da 0 a 9, disposte in vari modi. Cifro, in cui l’8 erano sempre gli occhi. Poi è arrivato Baleno, enorme e giocherellone. E poi la prima storia, piena di personaggi surreali che ricordo sempre con simpatia: l’uva gufa, la mosca cicciona, gli alberi ventati, il palepik… Lo adoro, il mondo di Cifro e Baleno. Questa prima storia è stata tradotta anche in friulano, dove i due sono diventati Marc e Numar. Avevo iniziato una seconda storia, bella come questa, ma l’ho interrotta… forse dovrei continuare.
2010 – Bare per barattoli
Dall’horror son passato al noir; nei dialoghi, dalle virgolette ai trattini. Erano cambiati i banner dei blog e li trovate all’interno. Insomma, c’era una serietà maggiore anche nelle storie, un po’ più complesse e non affidate a singole suggestioni. Il titolo è di nuovo azzeccato, a ripensarci. Ci son belle cose, là, sepolte nelle centinaia di pensieri di gelo. Dell’ebook che dire? Siamo nel 2010, stavano per cominciare gli anni di XII, avrei curato dei libri, e avevo cominciato a scrivere in friulano con una certa costanza. I racconti erano degli scarti con delle qualità, ripescati e rimessi a posto. Anche qui, qualche idea riemerge, ritorna, si fa notare… regala bare per barattoli.
2009 – Quadri per prigioni
Chissà cosa mi passava per la testa, in questo inverno del 2009, per aver messo insieme un ebook così serioso e malinconico. Ricordo ancora tutti i racconti dai titoli, anche a distanza di anni, e alcuni hanno lasciato piacevoli memorie. Qui c’è un voler raccontare qualcosa che va oltre le righe, le storie, fantastiche o d’orrore, non importa. Non l’ho più persa questa urgenza comunicativa intima alla scrittura. Le gare sui forum, le interviste, i racconti a tema… vengono quasi tutti da queste esperienze di scrittura condivisa. Esperienze che sembrano zombi di un mondo dimenticato, ma denso e con la sua coerenza. Quadri per prigioni, poi, è un titolo bellissimo. Basterebbe questo, per volergli dare un’occhiata.
2008 – Natale sotto spirito
Cioè… davvero? Ho messo insieme questo ebook natalizio surreale e politically scorrect? Sono un genio! E ricordo benissimo che all’epoca vi era un link a elf-yourself, con la mia faccia idiota e l’elfo che ballava. Spassosissima. Mi ci sono divertito, a scrivere questi racconti. Ho sempre avuto un rapporto controverso con il Natale: lo sopportavo malissimo, ma amavo le cose che mi obbligava a fare il sopportarlo malissimo. E questa descrizione contorta si chiarisce leggendo queste storie d’intrattenimento, che di natalizio, nel senso classico del termine, hanno ben poco. Se proprio non volete le storie, la postfazione del gatto leggetela. Anzi, partite da lì, e poi…
2007 – Usciti dalla fossa
Avevo quasi pensato di non rendere scaricabili gli ebook più vecchi, di brevi racconti horror degli esordi. Ma sfogliandoli, ricordando quel periodo (era il 2007) e quel mood, gli amici e le tante notti a consumare i tasti davanti ai forum, ho capito che sono un piezz’e core. Usciti dalla fossa è il primo. Un regalo di Natale per gli amici di blog che riuniva tutti i racconti ingenui scritti sul forum di Scheletri. E quanto mi ero sbattuto… le foto, la post-fazione, l’indice, i link, la bio, i dieci esilaranti motivi per leggerlo… Non credo valga la pena leggerlo, anche se qualche scintilla, dentro a questa scrittura di poca malizia, la trovo sempre.