I nomi delle sfumature
Sono passate le undici e fa strano cominciare la giornata adesso, mescolando il caffè con un biscotto al burro, fatto in casa, a forma di cuore, con la granella e il cioccolato che lo divora da dentro come un brutto
Di quelle giornate
Ma oggi è una di quelle giornate che ti arrendi. Che saresti dovuto andare a correre, prima della pioggia, del buio, della serata, una di quelle giornate che finalmente è arrivata la fine delle altre di giornate, e invece di
Stiracchiamenti
Le giornate si sono allungate. Si stiracchiano senza sbadigliare, paiono gettarsi lontano, quanto le nuvole fanno accentando i campanili. Come gentilezze gettate a manciate dentro un letto scomodo ti lasciano spazio, dicono al buio di farsi da parte: senza farsi
Si dovrebbe fare così
Ho sognato di Paola e che dovevo farle ascoltare una canzone di Celentano. Non ricordo quale e perché. Ho trovato invece un ipod con dentro tre dischi. Il primo erano gli erano gli Alice in Chains, il secondo i Soundgarden
Imbruniti
C'era un tramonto, ieri. Uno così, come ne vedo tanti dietro casa, per la fortuna che la sorvola, di polveri rosse e nuvole spesse. Non come quelli di giugno, inarrivabili, ma per certi versi più caldo, nonostante il freddo, fatto
Le tredicesima ora
Tredici, a contarle. Come si fa? A parlare di cosa poi? Tutto di file, con orecchie che un po' ascoltano, e un po' no. Cosa ho fatto in queste tredici sorelle? Che senso ha? Parlare di Stati patrimoniali, di aspetti finanziari,
Bollirà e sbollirà
Il profumo del mandarino Non arriva fino alle pagine. Del formaggio mangerò anche la buccia. L'acqua per il tè forse bollirà E sbollirà, Con la faccia tosta di un arcobaleno bizzoso. Resta solo difettosa la postura: La birra si scalderà, I Portishead smetteranno di cantare. Entrambi troppo presto.
Le cose piovose, tre a tre
Ieri hanno buttato le zucche. Qui erano ancora abbastanza in salute, nella loro splendida decadenza, ma oggi fanno tre giorni che piove e persino le centinaia di moscerini che vi avevano trovato rifugio se n'erano andate. Buttare le zucche è
Autunni dentro la primavera
E' quasi mezzanotte. Il cinque novembre è quasi finito ed è passato a tratti veloce e a tratti no. Si è fermato come si fermerebbe un'auto, una bici, o anche solo un passante davanti a una vetrina. E la vetrina
Tacchino, Calvino, campane e limoni
Trovo che stare qui, a tirar manciate di sale di tanto in tanto sul tacchino, leggendo qualche riga, mescolando il soffiare furibondo dei peperoni sulla griglia al Frusciante, quello spannato degli Ataxia; con la marmellata di peperoncini e uno zampirone