divoratore di terra

divoratore di terra

Andare a correre, di sabato pomeriggio, parcheggiando a caso, in posti dove un tempo sei stato bambino, guardavi i pesci minuscoli, ne sognavi di enormi, di fare il bagno sui sassi bianchissimi. Ti vola davanti un martin pescatore, ed è anni che non ne vedevi uno, di aironi bianchi e grigi ce ne sono sempre, così come di farfalle – di cui cominci a riconoscere la specie – e libellule, che restano sempre distrattamente suddivise in verdi e blu. E dopo un’anatra selvatica grossa quanto un gatto e l’acqua che accompagna l’erba in una sfilata poco silenziosa e impeccabile, ecco che l’animale più bello, dimenticato, è un divoratore di terra, insano, ieratico, che nei suoi toni rugginosi pare dare ai colori intorno una luce impeccabile, icastica; e tutto è bellissimo e delizioso, alla vista dello spirito.

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