Momenti

Bevo l'ultima sangria,  Sul piccolo scalino di marmo,  Che separa casa mia dalla piazza e da tutto  Quel che viene dopo. Persino una vecchia canzone Inutile di Billy Idol  Sembra avere qualcosa da dire,Ma non me ne accorgo. Questo è kiwi, questa è uva,  Questa pare arancia ma

Pioggia mojito scerbanenco. Tsipras domina una sedia, Si rilassa,  La colpisco negli occhi a tradimento,  Rrapido,  Col collirio.  Scuote la testa e una goccia  Giallastra ferisce  Il cuscino. Per alleati ho una felpa,  Una lampada ikea, Menta  Lavata dalla pioggia.  Mi addormento su quattro sedie,  Allineate Assieme ai Blur e a Florence,  Ma non stiamo

Ho corso.  Piovo.  Taglio l'ananas col coltello grande, Mi pungono la schiena, mi gratto e la punta  Si bagna di sudore. Metà ananas si mangia, come dice il nutrizionista,  Dopo lo sport e prima dei pasti,  Dopo gli smarrimenti e prima di dimenticare. Tsipras ha ancora gli occhi

Il latte è caldissimo, Isole di nesquik galleggiano Intorno al cucchiaino, Divinità girovaga. C'è una ghiandaia curiosa, Che occhieggia da una finestra d'aghi Di pino, I merli zirlano Raccontandosi storie nere E arancioni. Sono sveglio da un'ora, Dormivo da due, Tra mezzora regalerò del pane, E dopo un'altra mezza ne mangerò. Il resto sarà

Una e dodici, un caffè si fredda, la doccia che si allontana gocciolando sulla tastiera, ascolto un tizio che è un killer dalla faccia di fantasma, ma è solo un rapper, e pure bravo. Ieri per un pomeriggio mi hanno regalato

C'era un tempo in cui sentivo la primavera molto, prima, a febbraio, quasi sempre. Era un sentire imponente, improvviso. Non necessariamente fatto di viole o natura. Una volta era capitato a un semaforo, ricordo, un'altra in casa, qui, davanti al