Momenti

Mangio un gatto per colazione. Resta accucciato e immobile E non c'è nemmeno un primo morso, Non c'è la presa di coscienza delle membra spappolate da calore Morbide e sfatte sul pavimento Liscio e metallico del cucchiaino.  Il gatto non è solo. È la volta del

L'argento nella barba Dovrebbe essere immagine desueta  E stretta dall'abuso Dei poeti, Ma per me è solo Un buon conduttore. Sono tornati i Cult A cercare un volume, E gliel'ho dato; Sono riuscito a mangiare dalla griglia Come fosse pentola,  Scottandomi una risata. Dormo tra i ricordi del divano Accoccolato Senza togliermi la

C'è una salita, quiora, che porta all'hotel C'era una cameriera gentile per l'ultima birra  Prima di pulire il bagno; Il calcio no, era chiedere troppo. C'è il freddo, anche lui gentile, qui ad Andalo Che ti accompagna sotto la maglietta col suo solletico. Sto seduto qui,

Dov'è che ti frega poi, L'idea di multitasking che hai sempre tra il naso e i polpastrelli?Perché sì, hai visto la mostra delle immagini della fantasia, hai visto Venzone e le sue osterie,E hai maialeggiato di panini e birra e

Ho preso tutti i dischi  Che ho Di PJH e ne ho scelto uno  Che ho Ascoltato poco Ingiustamente. Le cose belle, belle per sempre Arrivano un poco per volta Un poco per giorno, Per ciascuno. Sulla birra c'è scritto che è forte Sulle poesie di Stefano  Che sono isole Sul telefono che

La sveglia della domenica è anche più povera  Delle altre, Ma più amica. Girovago in giardino tintinnando Senza vestirmi del tutto E fa ancora un po' freddo, L'equinozio fiorisce a ciuffi vicino alle merde d'oca,  Obama si rovescia,  Svergognato Panciall'aria, Da lontano, festosa, una gallina rompe già i coglioni Per l'uovo

Lo so lo so lo so. In questa strada, in questo semaforo che non verdeggia  Più ma ingiallisce solo Dove adesso manca una puttana  Proprio qui fra poche ore Due o tre o quattro non so Sarò al lavoro. Ad appendere parole alle occhiaie E alla voce greve. Lo

Ho dormito tanto alla fine  E in tanti letti, o divani.  E ora la mattina apre la bocca e piove e gli ottanta all'ora disegnano sul parabrezza strisce impressioniste davanti al grigio Presto cancellate da un pigro tergicristallo. Ognuna ha la sua storia,  Scivola, scarta, sbiadisce, Offusca

Mi faccio la barba, per dimagrire un po' Apro per la gatta Un panettone, E il caffè è un fantasma,  A cinque dopo mezzanotte mentre vado Scostando l'altalena dei respiri e legando  I capelli Ma senza torturarli Troppo. Correggo cose, scanno analisi,  E mangio un po' Di panettone anch'io Senza badare alla