Troppi cuscini, troppo pochi
Non ho voglia di sentire la mia voce che parla come fosse un muso
Di scimmia in faccia a questo telefono che non può – dice lui – accedere alla rete ora.
Non soffro il letto grande quanto i troppi cuscini, o i troppo pochi.
Tengo la finestra accesa e le luci della strada illuminano a giorno la stanza.
Ma non ha importanza: dormo lo stesso, senza fame o freddo o fiori o soldi o viltà,
Con una buonanotte sulla spalla è un’altra andata via, ma dove non si sa.