Segnalibro scimmione
Il portone si apre
Non fa ancora troppo freddo
Oche a destra
Anatre a sinistra
Loro non ne hanno mai
Prendo la lampada ikea dimenticata
Al sole di domani
Ora ghiacciata.
Di sopra
Si scalda il latte
Il libro delle poesie di Tavan decide che è l’ora
Tardi ma solo un po’
Di andarsi a prendere un segnalibro
Uno scimmione magari
Certo di suo gusto
E farsi ricominciare.
Lazzaro è rimasta chiusa dentro
Schizza di selvaticità
E chissà
Quale colore di gattini ci concederà.
Badu no, Badu so già
Saranno neri
E avranno il pelo spettinato e capiente
Di carezze mute.
Di Alessia nemmeno, si sa,
Somiglia a Lazzaro, e più ancora
Vi somiglierà.
Di me invece, so anche troppo,
E troppo saprò.
Avrò legate le mani al sole
Ferite tutte le tenerezze, squarciato il petto
Chi è troppo buono finisce così
A far danni,
Tardi
E cattiverie.