Ma lei, la mattina
La vedo spesso la Mattina buttarsi via Celarsi Scomparire in strade Poco frequentate In caffè ingollati Semafori anticipati. Pulirsi gli occhiali Senza cura E senza cura Restano le sue mani inoperose Sopra un volante. La vedo muta, Parlare di tutto con sussiego, Lamentarsi Soprattutto Faccia a faccia con le scarpe dimenticate Dal pomeriggio. A lei non vanno bene: Zoppica Traballa Cade Ma lei La
Mi cade la testa
Mi cade la testa A ogni curva e ogni dosso Dicono sia influenza Ma io so che non è veroLa vedo rotolare dal freno all'acceleratore.Poggiata sul sedile Cade di nuovo E guidare diventa un atto di concentrazione.Mi cade la testa
Vetro vuoto
Mentre leggo a voce alta le poesie di Elisa Ho unghie e capelli e barba troppo lunghi e a volte Sbaglio gli accenti E le tensioni. Un vetro vuoto occhieggia languido dalla mensola Mia madre ha mangiato tutti i marshmallows Anche quelli seccati, vagamente bitorzoluti. Un altro
Interpol e lumaconi
Non ho cercato a lungo chi potesse accompagnarsi ai lumaconi, Striscianti miseri e scalognati, tra funghi e pomodori. La mostarda, senza dubbio, e formaggio e culatello e poi loro, Quelli col nome da poliziotti, con quel disco meno bello del primo, Come tutte
Rubando cubetti ai russi neri
Il mio bonsai sopravvive con i cubetti Di ghiaccio Avanzati ai Black Russian Che lascio sciogliere sognando Vicino al divano. A queste ore tardissime le stelle Han la voce rauca E sgraziata e io Che le guardo vegliare Sul respiro lento di tutti Quelli che conosco Mi sento un po' così, Fuori
A modo suo
Verso la birra in un bicchiere inadatto, Come si fa con le giornate In cui si è lavorato troppo. Lego i capelli, Senza cattive intenzioni. Il fuoco scricchiola dalle sue giunture Di legno e io cerco nel mare Pescoso delle storie già scritte Che non conosco Una che sia
Lo penso ancora
Domenica. Sarebbe bello svegliarsi tardi. Alle otto. Otto e 14 magari. Con la sveglia che non funziona, ma Se avesse funzionato Avrebbe passato i Counting Crows Con il loro disco. Il loro disco bellissimo. D'agosto e di tutto quello che viene dopo. Sarebbe bello svegliarsi tra i seni nudi
Ragni di tempo
Ho imboccato il viottolo che porta al sonnecchiare, Il libro cade a terra, La birra intiepidisce, L'attenzione scivola sull'ultima frase. Un precipizio scavato nella sabbia Per catturare ragni di tempo E grilli di virtù. Non fare, non parlare, non muovere il corpo. Emidio scrive, io mi riconosco, Perché come
Marmellate
La colazione si annuncia col pacpacpac Di un temporale Burbero e disarmante Di metà settimana, Ha la frangetta della mirabella, Le gote rubizze del lampone, E more trecce annodate sulla nuca, Mentre borbotta di doveri e desii. Porta anelli al miele, vanesia, Ma le dita sono chiara seta d'albicocca,
Di modo, non di mezzo
Tendo a essere sfortunato, con le giornate di tempo libero. Oggi volevo il mare all'alba, ma ieri sono rimasto addormentato con la radio accesa e dunque niente sveglia. Se non è l'alba sia il tramonto, mi son detto, e allora