Lampi dall’oblio

Lampi dall’oblio

Sto fuori, fa freddo, mangio arachidi.
Getto i gusci e il loro rumore 

Nel cestino del Comune, a far compagnia 
A rifiuti meno nobili.
Non piove, bevo birra, ascolto Above.
Il nero in cielo scimmiotta l’apocalisse.
C’è un matrimonio, sotto un portone, da qualche parte.
Entro la fine del mese non sarò andato a un funerale. Non vado mai.
Fino a poco fa si udivano le Frecce,
Il cielo sopra la polizia municipale e una teoria di scie, 
Nuvole e divergenze.
Le luci della strada sono forti, hanno sete di buio.
La sveglia si è acquattata sul comodino già da un po’, in agguato, 
Ma il sonno é andato in bagno,
Mentre io sto qui a leggiucchiare.
La buonanotte ai dormienti
È un atto dovuto.

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