“Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt***
Su certe cose sono ignorante e spesso cerco di rimanere tale, soprattutto quando si tratta di scegliere se lenire la mia ignoranza con qualche boccone o non lenirla affatto. Vi faccio un esempio. Ero ignorante su Dylan Dog. Non avevo mai letto un
“Macerie prime – sei mesi dopo” di Zerocalcare****
Ho solo mezzora. Poi devo andare al lavoro e via senza pause fino alle sette. E ammazzerei subito quelli che dicono e sono convinti che gli insegnanti "facciano tre mesi di ferie l'anno". La gatta numero tre, Zapata, quella schiva e
“Kobane calling” di Zerocalcare****
A dicembre (un po' per natale, un po' per compleannale) ho deciso di fare un regalo al mio prof de mate e yokai a cui sto scroccando tutti gli zerocalcari. Mi sembrava che non avesse questo, o almeno speravo, e infatti
“Dimentica il mio nome” di Zerocalcare****
Breve. Breverrimo sarò. Ho letto anche Dimentica il mio nome, e in realtà ho già letto anche Kobane. Ma questo mi è rimasto indietro e due righe le voglio dire. Non solo quelle del non tutti sanno che. Tipo non tutti sanno che
"Un polpo alla gola" di Zerocalcare****
Non c'è due senza tre, e questo dice che è il 2, e io ho letto prima l'uno, e poi ho letto il tre, e quindi per terzo il due. Chiaro no? E okay, mi è piaciuto. Assai. Suvvia. Direi che in
“Ogni maledetto lunedì” di Zerocalcare***(*)
E ho letto pure questo, che non è il secondo, ma il terzo, e sì, dai, era meno bello del primo. Credo sia normale. Il primo è come un distillato, questo son le storie del blog, quasi in presa diretta, con
“La profezia dell’armadillo” di Zerocalcare****
Tante cose. Tipo questa: oggi cominciavo a lavorare a mezzogiorno. L'ho scoperto adesso, che oramai sono sveglio dalle sette e 35 e pure con la fobia del "sono rimasto addormentato" perché la sveglia era alle 6.30, la prima, la seconda l'ho tolta
"NonNonBâ. Storie di fantasmi giapponesi" di Shigeru Mizuki****
Ecco. Avrei altri libri di cui parlare. Che ho letto quando riuscivo a, qualche settimana fa. Ma no. Ora liquido questo. Questo che non è un libro, ma un fumetto. E pure di uno famoso, che io conosco senza conoscere. I suoi disegni, i
"Come conigli" di Ralf König
Non leggo fumetti.Da piccolo avrei passato la vita a farlo e non tolleravo l'idea che potesse esistere qualcosa di scritto senza che vi fossero delle immagini vicino.Poi ho smesso. Non ho mai capito perché.E ormai non ne sono più attirato