Novembre 2016

Sulla soglia di casa tengo in equilibrio una birra Di troppi luppoli e poca schiuma. L'accompagno con marmellata di fichi e noci  E una fetta biscottata rubata  Alla mattina dopo. I bicchieri offendono l'acquaio  Da una settimana ormai, Invece di dormire prendo a calci  Cuscini nell'intera periferia  Del sogno. Conosco

Bevo il caffè, mangio marron glacé.  Con le mie orecchie invecchiate  Ascolto Mazzy Star e mi taglio  Le unghie dei piedi.  Ho uno scaffale di Dovrei  E uno di Avrei dovuto,  Chiusi nella cantina del mio deserto.  La notte non ha mai  La stessa faccia e non smetto  Di

E queste foglie?  Da dove vengono tutte queste foglie? Non dagli alberi, no,  Hai guardato bene prima del battibuio  Le hai viste ingiallite, ma fiere Accartocciate, ma eleganti Rumorose eppur melodiche E adesso sono cadute giù  Con carpiati e giravolte  E non vengono dagli alberi no, Quelle sono andate via E

Di notte non dovrebbero suonare canzoni tristi,  di notte la luna  non dovrebbe avere colore. I bicchieri sporchi dovrebbero camminare via Tintinnare per le piazze vuote  Suonare i campanelli e poi fuggire  Ridendo  A lavarsi nelle fontane  Prima che l'inverno ghiacci  E il mattino consoli. Servirebbero i grilli Servirebbe l'odore bruciato

Verso la birra in un bicchiere inadatto,  Come si fa con le giornate  In cui si è lavorato troppo.  Lego i capelli,  Senza cattive intenzioni.  Il fuoco scricchiola dalle sue giunture  Di legno e io cerco nel mare  Pescoso delle storie già scritte  Che non conosco  Una che sia