“La profezia dell’armadillo” di Zerocalcare****
Tante cose. Tipo questa: oggi cominciavo a lavorare a mezzogiorno. L'ho scoperto adesso, che oramai sono sveglio dalle sette e 35 e pure con la fobia del "sono rimasto addormentato" perché la sveglia era alle 6.30, la prima, la seconda l'ho tolta
Cous cous sottile
StaseraCome ogni anno È la sera in cui mi accorgo che sono arrivateLe stelle d'inverno,Ma è arrivato anche il freddo Che ce le fa guardare poco Questo cous cous che ho comprato È troppo sottile, inconsistente;Sembra le cose che dico
Elegia all’errore
Sulla soglia di casa tengo in equilibrio una birra Di troppi luppoli e poca schiuma. L'accompagno con marmellata di fichi e noci E una fetta biscottata rubata Alla mattina dopo. I bicchieri offendono l'acquaio Da una settimana ormai, Invece di dormire prendo a calci Cuscini nell'intera periferia Del sogno. Conosco
Venderne la pelle
Bevo il caffè, mangio marron glacé. Con le mie orecchie invecchiate Ascolto Mazzy Star e mi taglio Le unghie dei piedi. Ho uno scaffale di Dovrei E uno di Avrei dovuto, Chiusi nella cantina del mio deserto. La notte non ha mai La stessa faccia e non smetto Di
"2001: Odissea nello spazio" di Arthur C. Clarke****
Piove, piove tanto, tantissimo, e la cosa mi sta sul cazzo. Il telefono è andato in vacca e non posso nemmeno prendere le bestie. E poi è sabato e ho una lista di lavoro e di cose da fare che mi sembra
Il battibuio
E queste foglie? Da dove vengono tutte queste foglie? Non dagli alberi, no, Hai guardato bene prima del battibuio Le hai viste ingiallite, ma fiere Accartocciate, ma eleganti Rumorose eppur melodiche E adesso sono cadute giù Con carpiati e giravolte E non vengono dagli alberi no, Quelle sono andate via E
Lo spleen dei bicchieri sporchi
Di notte non dovrebbero suonare canzoni tristi, di notte la luna non dovrebbe avere colore. I bicchieri sporchi dovrebbero camminare via Tintinnare per le piazze vuote Suonare i campanelli e poi fuggire Ridendo A lavarsi nelle fontane Prima che l'inverno ghiacci E il mattino consoli. Servirebbero i grilli Servirebbe l'odore bruciato
A modo suo
Verso la birra in un bicchiere inadatto, Come si fa con le giornate In cui si è lavorato troppo. Lego i capelli, Senza cattive intenzioni. Il fuoco scricchiola dalle sue giunture Di legno e io cerco nel mare Pescoso delle storie già scritte Che non conosco Una che sia
“La velocità dell’angelo” di Gianrico Carofiglio***
Sì, dovrei farne mille, di cose oggi, ma ho anche voglia di aggiornare il blog. Perchè è un po' come parlare da soli, e parlare da soli fa bene. Ieri era Halloween, Samhein, o quel diavolo che di pare, ma resta una