
La Narragenda 2022
Sono molto poco bravo a fare quello che dice ho fatto questo ho fatto quello. Un po’ perché non faccio mai un cats di rilevante, un po’ perché quando leggo laggente che fa delle cose – tipo scrivere – e riempie i siti, gli stati, le pagine dei social con ho fatto questo, ho fatto quello, non mi capacito di essere cotanto sfigati. Cioè… non è questione di falsa modestia e balle varie, eh. Se pubblico un libro, vincendo il San Simon, meicoioni che ve lo dico, pure bullandomi alla grande. Cioè, un libro è sempre un libro e se vinci qualche cosa, fosse anche un attestato destocaz, perché non dirlo. Però ogni tanto c’è davvero gente che vi dice cose del tipo.. ho inviato il mio racconto, ho scritto duottodici cartelle, mi hanno selezionato per il premio letterario destafava ecc… Anche meno dai.
Però, ogni tanto, tra le settordici cose infime che non dico, c’è qualche motivo che mi spinge a non essere pigro, tipo adesso, o tipo qualche giorno fa con Foglioso. Il motivo, di solito, è che la cosa che ho fatto sta dentro a cose belle, che meritano di essere diffuse. E una cosa bella che faccio puntualmente da qualche anno è partecipare alla Narragenda, che mi è arrivata proprio ieri – anzi, ‘petta che mando la mail a Emanuele per dirli che – e ho qui di fianco, sfogliata giusto un po’ per vedere chi. Di solito le regalo, perché anche se cercassi di usarla mi sono reso conto che non ho la costanza per farlo. Non uso manco quella di google, per dire, e fatico a compilare quella delle mie classi sul registro elettronico. Insomma… meglio regalarla. Che poi, in verità, questa secondo me non è un’agenda da giorgio per giorgio. L’ho sempre pensata come un’agenda senz’anno, tipo di quelle dove ti segni i compleanni o gli anniversari o che ne so, una lista di cose da fare in quei giorni lì, tipo le sagre o i posti della natura bella. Insomma… per queste cose, le agende, sono una bella cosa.
In ogni caso, funziona così facciamola breve, Emanuele Del Miglio, della Del Miglio editore, ogni anno, tipo boh… d’estate, o inizio autunno, mi manda una mail – cioè, la manda a tutti, – dove dice, Cari amici eccoci al solito appuntamento con la Narragenda, bla bla bla, volete esserci, blabla, mandatemi un racconto entro ecc. E io, di solito sempre incasinato, quando mi danno una dead line e la cosa è breve, mi metto lì e tiro fuori la storiella. Di solito la ambiento ad agosto, visto che va sempre nella settimana di cui oramai mi sono appropriato, e insomma… avete capito che cos’è la Narragenda. Una agenda con un racconto breve nella pagina di sinistra e la settimana nella pagina di destra. In totale quindi 56 racconti. Tipo che ne leggete uno a settimana. Potremmo anche dire che è un piccolo libro di 56 short stories ambientate, più o meno, o almeno io lo faccio, nel corso dell’anno.
Di solito cerco di scriverlo carino, o almeno dai, sufficiente. E alcuni anche me li ricordo. Tipo quello dell’anno scorso era su un paese dove cominciano i fuochi artificiali e non finisco più, vanno avanti per giorni. Quello di quest’anno si chiama “Il mese dei concerti” e parla di Concerti, nel mese in cui si era ricominciato a poterli fare. E niente, dai, quello che volevo dire ve l’ho detto. La mia settimana è la numero XXXIV.dal 15 al 21 agosto. Se volete sapere qualche altro nome di gente che ci ha scritto dentro ve li dico, dai. Tipo Danilo Arona, Gianluca Morozzi, Simona Cremonini, Angelo Marenzana, per citare quelli che conosco un po’ e conoscete forse anche voi. E poi boh, altri nomi che magari avete incrociato nel fandom degli scrittori
Ah… dai, sempre per la serie di cose che faccio e non dico, ho scritto anche il raccontino del Premio Letterario “I racconti dello Schioppettino“, perché mi piaceva troppo questa cosa che era alla prima edizione. Ho scoperto un sacco di cose sullo schioppettino, ho imparato cose sulle viti, i vitigni, su come sono fatti i grappoli d’uva, su quali sono i vini del Friuli salvati dall’estinzione e sulla differenza fra quelli autoctoni e tutti gli altri. Poi il racconto magari non dice queste cose, però mi sono fatto anche un giro a pranzo in quelle zone, per vedere i luoghi in una stagione diversa. Insomma… ci si arricchisce sempre, quando si fa i concorsi. Potete leggere l’incipit, se volete, che è tra i dodici finalisti. E ho scoperto che c’è anche Elena, tra i finalisti, e mi fa piacere, e ho scoperto che in giuria c’era anche Alessandra, e anche questa è una cosa bella.
Sì, okay. Non ha nulla a che vedere con la narragenda, ma non posso mica fare un post appost solo per dire che sono tra i finalisti di un concorso no? ah… i risultati il 18, a Prepotto, nel castello di Albana e io ho approfittato per andare a cena da Alturis… Insomma, come dicevo? Ci si arrichisce sempre, scrivendo.