Riempire il carro
Son presto le cinque ma fuori stan tante stelle da riempire E traboccare il grande carro. Ho letto un breve Gadda e come l'alba o la gomma piuma l'ho trovato Bello senza intenderlo. Ho fatto una lista di cose da fare domani, di modi
Lacrime giganti
Arriva il sole di domenica Mattina Colorato e chiassoso come una corriera Di vacanzieri. Porti tua madre al parco e la vedi che si stufa Di leggere Rodari, ché la annoia, Preferisce scrivere senza troppa ortografia Righe che saran lacrime tra qualche anno. Leggi di Svevo che scrive
“L’alba di Arcadia” di Emanuele Delmiglio***
Oggi è sabato. Ieri l'asfalto si era asciugato del tutto, finalmente, con tutte quelle facce e quelle figure che compaiono e scompaiono via via che. Oggi piove di nuovo. Ma tanto, la pioggia è solo un colore, si sa. Io tra un po' me
Padielin e scussis
Il vistît di un mandarin Si lasse gjavâ Mostrant agârs di gjoldi: cercis d'Unvier. Lu tiri, Ale narançon cence cuarp che svuale e si poie sul spolert disniçant odôrs dal camarin dai ricuarts. In bande, Un padielin che al à plui dai miei agns Che son tancj, ma aromai avonde. Il lat
“Sotto il sole ai Campi Elisi” di Sandro Veronesi**
Scrivo qui, con brevità, ma voi non leggerete. Si sta sistemando il blog, qua, e quindi ora sono come se fossi in una realtà virtuale, che magari potreste anche trovare, affidandovi alla casualità delle zampe fetenti di Google, ma non siete
Subacquei e velocissimi
Ho vagato per i campi annegati Con i cani bagnati, subacquei E velocissimi. Ascoltavo i Mastodon, Saltavo sui sassi grandi, nelle pozzanghere; Gli occhiali, Bastonati dalla pioggia Nascondevano nelle tasche il cielo E gli alberi più lontani. Ho trovato bella, persino, Una canzone inutile degli U2, Mentre raccolte due pannocchie, Una per
Le cose piovose, tre a tre
Ieri hanno buttato le zucche. Qui erano ancora abbastanza in salute, nella loro splendida decadenza, ma oggi fanno tre giorni che piove e persino le centinaia di moscerini che vi avevano trovato rifugio se n'erano andate. Buttare le zucche è
Sierade in cove
Si viodeve la Sierade, in cove, cui voi ferbints color di coce, limon, carote, pomodoro. Si rimpinave sù pai mûrs, intun cricâ di ongulis, o pûr e restave picjade sui lens cul cjâf par jù, in spiete, par colâ intor
Autunno quatto
C'era l'autunno, quatto quatto, con gli occhi furbi, color zucca, limone, carota, pomodoro. Si arrampicava sui muri, con le unghie crepitanti, o rimaneva appollaiato sui rami a testa in giù, in agguato, per gettarsi sulla schiena del primo refolo, ruzzolare,
Autunni dentro la primavera
E' quasi mezzanotte. Il cinque novembre è quasi finito ed è passato a tratti veloce e a tratti no. Si è fermato come si fermerebbe un'auto, una bici, o anche solo un passante davanti a una vetrina. E la vetrina