"La banca" di Simone Tempia****

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"La banca" di Simone Tempia****

Ve ne ho già parlato con “La muffa”. Ve ne riparlo.
Continua la politica dei piccoli passi di Simone Tempia, con i suoi ebook monoracconto in pdf che se lo volete glielo dovete chiedere via mail. Sì, è da lui che ho copiato, per i miei ebook, solo che a me non li chiede nessuno, perché sono cattivo.
Non importa.
Poi basta che glieli chiedi una volta e quelli dopo lui te li manda, o meglio, ti chiede lui se li rivuoi. E tu li rivuoi, per almeno tre motivi, anche quattro.
Perché sono curati, fatti bene, con copertina, introduzione… come dei piccoli libri insomma.
Perché hanno idee. Poi può non piacerti il genere, di molto tendente al socialsurreale, ma le idee le apprezzi lo stesso.
Perché sono corti, che prima o poi, anche se li tieni sul pc, anche se li metti in epub e vengon male, finisce che li leggi. Inizi e finisci, di solito. 15-16 pagine non son nulla, se scritte in scioltezza.
Quattro… boh, no, mi pare abbastanza.
Questo si chiama “La banca” e dalla copertina si capisce molto. La copertina è bella, e soprattutto, adatta. A me piace che siano così, le copertine. Adatte, fatte apposta. Per quello sto facendo il disegno del prossimo ebook. 
Poi c’è l’introduzione celebre, Max Collini, degli offlaga, ma non ricordo nemmeno cosa dice. Poi c’è il racconto. Nell’incipit, azzeccatissimo, c’è l’idea. La storia la sviluppa, ma dall’incipit capite già se lo volete leggere o meno. Io lo vorrei leggere, se mi garantissero che nel seguito trovo altre piccole idee come questa. E io vi dico di sì, le troverete. Inoltre c’è un’ottima gestione del ritmo. Ti fa correre, dalla metà in poi, e non ci sono parole sprecate, o quasi.

Quindi? Ah già, l’incipit… vado catturo e torno!

Ecco… e cosa succede? Succedono tante cose. A cominciare che se Dio si fa acquistare, allora esiste. E insomma… tutta una serie di considerazioni che possono ruotare intorno a questo fatto scatenante.
E la cassaforte che contiene il preziosissimo investimento? Chi la sorveglia? Come? Com’è fatta?
E la si può pregare? O no? Tutte curiosità che soddisferete facendovi mandare e leggendo questo raccontino. Anzi, io vi posso dire il chi: Mario Bertoldi.
Come non lo conoscete? Ovvio. E’ un anonimo impiegato della banca, che diventerà… il custode, sì, il custode della cassaforte. Direi che è tutto.
Io che vi posso dire… che il contenuto della cassaforte era esattamente ciòp che mi aspettavo, ma il racconto non delude, soprattutto per il finale agrodolce e azzeccato. Se devo fare una critica, stavolta, la posso fare sullo stile, che non so, forse volutamente, forse no, è asettico, con qualche espressione fatta di troppo (gli ad un tratto, un lentamente ma inesorabilmente, e qualche altra cosa simile), ma sono quisquiglie. Nulla che dia fastidio e anzi, forse è proprio il linguaggio adatto, semplice, come si conviene a un impiegato di banca che vuole essere “un piccolo, minuscolo e -se possibile-
non indispensabile ingranaggio di un grande macchinario guidato da qualcun altro”.

E’ tutto. Non ho altro.

Mi manca solo da dirvi come avere questo racconto e da non sconsigliarvene la lettura sul PC, piuttosto che sul reader dopo la trasformazione in epub, come ho fatto io. Ci sono gli arzigogoli a ogni pagina ed è più bello.

E ora scrivete una mail a Simone Tempia (contemporaneoindispensabile @ gmail.com) e ditegli: Ha detto quel [inserire insulto a caso] di gelostellato di leggere il tuo ebook “La banca”. Mandamelo!

Comments

  • 13 Gennaio 2014

    Ma non è vero che non te li chiede nessuno i tuoi racconti a meno che non mi consideri tale… E quel Simone Tempia una ne fa e cento ne pensa! Hai letto lo stage? No? Beh, nemmeno io, ma mi è stato raccontato e lo trovo geniale! E prima o poi glielo chiederò.

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    • 13 Gennaio 2014

      Sì, sì, ho letto lo stage, per primo, poi l'altro poi quello dopo. Si, tutti e tre carini, si. 🙂

      reply
  • 13 Gennaio 2014

    Bene gelo vedo che le tue recensioni sono sempre le più divertenti di tutta la blogosfera.
    Un grandissimo saluto! 😉

    reply

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