“Cosmonauta” (epub) di Simone Corà**(*)

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“Cosmonauta” (epub) di Simone Corà**(*)

Ma io dovrei proprio andare a dormire, che domani è una giornata inferno, ma poi, alla fine, la notte non è sempre un inferno? E allora, tanto vale che uso questo quarto d’ora in cui il coccolo si sta scaldando, e io mi ficcherò sotto il copertoni, ascoltando Kurt Vile, che credevo lagnoso ma invece è bello, e Gilmour, che credevo bello, ma invece è lagnoso, ecco dicevo, uso questo tempo per parlarvi di un racconto che potete scaricare gratis ed è niente popodimeno che di Simone Corà.
Come dite? Chi cazzo è Simone Corà? Un mio amico di Vicenza, e questo è bastato perché 1) mi scarichi da salcazzodove questo ebook horror di 25 pagine 2) addirittura lo legga!
Potete scaricarvelo pure voi, tranquilli, non fa male e si riesce a leggere, anche se stavolta, al contrario di altre, qualcosa da ridire ce l’ho, e non mi ha lasciato del tutto gaudente, alla fine.
Ma andiamo per ordine.
Leggere si legge bene, come tutte le cose di Simone, che ormai, a parte quel brutto difetto che ha ogni tanto di ripetere le cose 3-4 volte, ha una scrittura scorrevole e un modo chiaro di “montare” i plot delle sue storie. Questa è molto lovecraftiana, ma mettendoci dentro, come piace a lui, personaggi ironici e fin troppo normali, pieni di difetti che li portano a cogliere anche gli orrori come qualcosa di gestibile, o addirittura risibile.
Qui l’orrore è una massa enorme che, all’improvviso, si precipita sopra la città. Una massa viva, di non vi dico cosa. C’è una partita di calcio in cui si descrivono tutti gli stereotipi del calcio per pulcini, con genitori insopportabili, bambini cicciottelli, piccoli campioni e allenatori protagonisti che ci parlano in prima persona, ed ecco, il problema forse è proprio qui.
La prima persona che ci racconta tutto non mi ha lasciato visualizzare tutto come avrei voluto.
Certi tratti, nella fase clou del racconto, mi scivolavano via perché volevo che succedesse qualcosa mentre in realtà stava succedendo già. Questa difficoltà mi ha po’ smontato il pathos della seconda metà del racconto, che era partito bene, in media res, e senza dare spiegazioni se non il titolo all’essere trovato fra i piedi dei protagonisti.
E’ tutto dai. Si può leggere, anche se forse, ma lo dico io che son pigna in culo, con una terza persona esterna si aprivano strade che qui sono rimaste socchiuse. Ma son letture che comunque allietano e divertono, e ne abbiam tanto bisogno 🙂

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