I vermi nella mente di G. Mistretta*

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I vermi nella mente di G. Mistretta*

Mi avevano avvertito… persone fidate… Ma io niente. Testardo come un mulo, o come un emule, o peggio ancora, come un emulo di emule! Insomma… l’ho letto! Ho letto questo libro.
Per farvi capire quanto questo libro sia maledetto vi lancio subito una sfida dai. andate a cercare la copertina su google, dai. Su… avanti.
Come dite? L’avete già trovata? No cari, non quella che vedete qui a fianco. Questa me la sono scannata io. Trovatela da qualche altra parte.
Dai su.
Vi aspetto…

waiting…

Bene. Ora le cose sono tre. O non avete trovato la copertina, il che mi dà ragione e vi fa capire della validità della maledizione. O non l’avete nemmeno cercata e state continuando a leggere, il che di nuovo, avvalla la maledizione. Oppure, terza ipotesi, l’avete trovata, magari su qualche sperduto blogghe, e ci avete perso anche più di cinque minuti, per questa cazzata, il che, tanto per cambiare, rinsalda la maledizione.
Comunque non è della copertina che vi volevo parlare, ma del libro.
Perché il libro è decisamente, favolosamente, inesorabilmente, incredibilmente, brutto.
Ehi, ehi… un attimo. Non ho detto che è scritto male. Non lo è, è sufficientemente corretto.
Il fatto è che questo libro riesce, nella sua bruttezza narrativa, a insegnarti delle cose.
Delle cose da non fare mai. Non mi dilungo troppo, ma un paio di risate ce le dobbiamo fare. 🙂

Allora.
Immaginate di voler scrivere un racconto in cui tra i protagonisti compaia la Morte.
Ok. Premesso che fa schifo già prima di essere scritto per la banalità intrinseca del tema, dovreste evitare:

  • di intitolare il racconto “La suora Nera”
  • di descrivere la suora nera come una incappucciata di cui al posto del volto c’è tutto nero
  • di far morire il primo personaggio decapitato (casualmente) da una falce
  • di far dire alla suora frasi come: “tutti muoiono decapitati da una falce, non crede?”, mettendo addirittura la parola falce in corsivo
  • o ancora frasi come: “Pensa mai alla Morte?” oppure “Potrebbe toccare a lei, domani”
  • di concludere il racconto con il seguente spiegone: “Perché quella suora, che noi chiameremo la suora nera, altri non era se non la Grande Mietitrice…”
Poi.
Immaginate di voler scrivere un racconto sul patto con il diavolo.
Premesso che fa schifo già prima di essere scritto per la banalità intrinseca del tema, dovreste evitare:
  • di chiamare i personaggi con i nomi di Willer e Tecla Pierantocci
  • di chiamare Lucifero “Lucifero”
  • di far fare al personaggio la solita battuta da film comico di serie B “Ommiodio… ops mi scusi”
  • di descrivere Lucifero come “uno strano uomo vestito di nero, elegante e imbrillantinato, che la prese per una mano e, con dolcezza, la spinse su una lunga limousine scura”
  • che la protagonista chieda al dimonio, per poter spiare il marito, di diventare una mosca
  • che la storia finisca nei due modi in può finire, ovvero che il diavolo frega il contraente e ottiene l’anima o viceversa.
Ok
direi che può bastare. Ci sono ben 15 racconti. Oh, certo, non sono tutti così, ma io li ho letti tutti.
Resta in piedi una domanda. Il libro vanta un’introduzione di Evangelisti, che io stimo tantissimo e che è uno davvero ma davvero bravo. Ecco, lì si dice cose del tipo: “Mistretta appartiene di diritto a una avanguardia generazionale destinato a vincere perché così vogliono la storia e la realtà” Ecco, io mi tocco e rispondo: “Speriamo di no!” e mi chiedo solo quale tipo di rarissimo rospo messicano avesse leccato valerio prima di scrivere questa cosa 🙂
Un’ultima cosa. Il libro è della defunta Larcher editore, e anche questo non lo potete più comprare più. Dispiaciuti eh… 🙂 🙂 🙂

A proposito, domani scade il FUN COOL! MUOVETEVI CAROGNE!

Comments

  • Anonymous
    3 Luglio 2008

    Ciao Gelo,
    avrei voluto scrivere un libro per il semplice gusto di vedertelo stroncare.
    Avrei messo naturalmente prima in giro la voce che il recensore era un povero pazzo e che portava sfortuna non aver letto il libro.

    mb

    reply
  • 3 Luglio 2008

    Larcher era uno dei pochi che dava spazio agli emergenti… sigh 🙁

    Comunque a breve l'immagine si troverà su google… e sarà quella nel tuo blog!

    Simone

    reply
  • misterecho
    3 Luglio 2008

    mi hai convinto.
    compro pure questo.
    🙂

    reply
  • gelostellato
    3 Luglio 2008

    ma io sono un povero pazzo
    chiunque te lo potrebbe confermario
    anche io stesso

    inoltre il libro porta sfiga
    tutti la portano 🙂

    Comunque si
    Fabio Larcher era uno che pubblicava esordiente
    e gliene faccio gran merito
    anche se in un intervista disse che è stato il suo unico rimpianto quello :
    ma lo capisco
    però un pò di colpe forse le ha
    non è che bisogna dire sempre si
    sennò tanto valeva pubblicare mozart di atlantide!

    E tu MisterEcho… te lo regalo io, se vuoi 😉

    reply
  • 4 Luglio 2008

    e mo vediamo se continui a dirmi che però almeno i libri di Arona non erano brutti!
    evviva la qualità, pochi ma buoni.

    Val

    reply
  • silente
    4 Luglio 2008

    Io ho letto la lecchinissima prefazione e il primo racconto, quello sulle streghe, mi pare, o qualcosa del genere. Poi l'ho messo da parte per tempi migliori, sono salito sul mio quadruped e sono andato a fun cool 🙂

    reply
  • 4 Luglio 2008

    Ah ah è vero… ^^

    Simone

    reply

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