Luglio 2008

Se tu mi chiediDi disegnare una voceLo posso fare solo mentre cantaE' nello spazioTra parole e melodiaChe i tubetti cadono dal tavoloE senza rotolareScoppiano e grillano di luce.E solo lìChe posso separare le sfumatureCon le ditaE rubarle al mare grigioDella

C'è che di fiancoA un nodo di foglieGobbe e seccateScorge l'infinito.IoHo solo le gocce del parabrezzaDa unireE contarePer cercare la padronanzaDell'occhio dentro la luce dei fari.EppurePasso e volto il capoVerso le porteDi madri scivolate in cieloLasciandosi cadere da lettiTroppo bianchi

Eravamo di quelliChe vestivanoCon cravatte e braccialiDi superbia e distanziaQuel non ci si poteva permettereIngenuiFalci oblique in un pagliaioIl suono in tascaLa cote lontanaSul davanzale di una finestra chiusaPoi si cresceCi hanno dettoCome fosse insegnarci il paneO la terraO non