
"Viaggio nel fantasmagorico…" di Claudio Romo****
Okay, non mi ricordo nemmeno più come si aggiorna il blog, ma sto per aggiornare il blog.
Una volta era facile, automatico… cerchi il libro, salva immagine copertina, leggiti le curiosità qua e là, scrivi i cazzi tuoi finché poi alla fine parti del libro.
Ma adesso mi faceva strano e mi sembra di dimenticare le cose… non so, scrivevo prima il titolo o l’autore? lo mettevo tra virgolette? e i tag? quali tag mettevo?
be’… la risolverò come faccio sempre: fregandomene.
Perché dato che non leggo e non scrivo è già un miracolo che aggiorno di nuovo il blog e non lo uccido, e quindi non è che ci può far troppe domande, nei ricominciamenti.
E questo lo è.
Il libro è un libro illustrato, che non mi sento di dire sia per bambini.
E’ uno di quelli che piacciono a me, coi disegni un po’ inquietanti un po’ horror, coi disegni presi da mondi che non esistono, e che non sono bellissimi ma fanno fare oh. In zona Codex, per chi sa di cosa parlo.
Ho visto i disegni originali, ho sfogliato il libro e ho deciso che lo avrei comprato, anche se dovrei evitare di comprare le cose non troppo necessarie, o che possono aspettare, altrimenti col cazzo che pago i denti, le rate dell’auto e tutte le spese dei concerti dei biglietti che ho comprato.
E dunque vediamo… ecco, aggiorniamo questo blog.
Lo aggiorno in questa domenica così lunga che mi sembrano due giorni insieme, e deve ancora finire, mentre ascolto il nuovo Motta, e mentre penso che forse dovrei togliermi infradito e canottiera ché poi non fa così caldo.
Ma veniamo al libro dai… perché lo so cosa volete voi, là fuori; voi volete vedere i disegni.
Quelli come quello là della copertina che però è un po’ ingannevole, visto che non inquieta.
Guardate questi, piuttosto:
Ecco, il primo è L’automa gigante, che ora vive in pace nel fantasmagorico giardino di apparitio albinus. Il secondo disegno vi mostra i forni dalle radici profonde, e ho già capito che siete curiosi… Ecco… “le loro sagome all’orizzonte sono le croste di una ferita aperta che non si rimargina. Da lontano ne distinguo le porte sbarrate, simili a bocche voraci. Qualcuno o qualcosa vi fu incinerato, molto tempo fa, un’entità di dimensioni così ragguardevoli che il fumo continua a oscurare il cielo.“
Ecco, così sapete più o meno come è fatto, questo libro di mondi creato da Claudio Andres Salvador Francisco Romo Torres (sì, non è italano come poteva sembrare, ma credo che un po’ lo si intuiva perché non so, ha quel qualcosa di cruento, nel disegnare, che è sanguigno in un modo che è lontano dai nostri autori. Poi boh… paranoie mie. Ah, poi, oltre al Codex ci sono un paio di tavole che mi ricordano moltissimo il buon Barker, in quei bellissimi libri della serie di Abarat.
E’ tutto. direi. Vi saluto solo con un’ultimo disegno e faccio qualche altra cosa prima di guardare la tv. Sì, perché anche se è da secoli che non l’accendo stanotte c’è Brunorisa e voglio sapere ciò che sa il buon Brunori.
E poi vi dico anche altre cose.
Tipo che tra poco tornerò a fare spettacoli, tipo questo, e non so se sono ancora capace ma lo scoprirò.
Poi vi dico che la gente che conosco fa delle cose.
Tipo Lucia ha scritto un manuale per scrittura creativa e poesia, che se vi interessa potrete trovare qui.
Tipo Gigi ha pubblicato un libro di racconti e novello horror che è una figata già dal titolo: Uironda.
Tipo Simone è uscito con il suo cortometraggio che si intitola Verme e non parla di anellidi. Guardatelo.
E poi basta dai. Per ricominciare basta così.