Parente no. Affine, casomai…
Ci sono persone che mi vogliono bene, e per quante stronzate io combini, o per qualunque direzione io prenda, continuano a farlo. Lo fanno per anni e a distanza di anni, e probabilmente, magari in modi diversi, lo faranno per sempre.
Non so perché accade, e forse il non chiedermelo fa parte dei motivi per cui ciò accade, comunque, tra i modi di dimostrarlo ce n’è uno che non tradisce: farmi un regalo.
Regalare qualcosa, al di là di festività o ricorrenze, è già una bella cosa a prescindere, ma ci sono due cose che potete regalare che vanno ben oltre il fattore economico, e sono il tempo e la perseveranza.
Bene.
Immagino che voi tutti, ora, stiate pensando a un post intimista, che nasconta chissà quali oscuri pieghe emotive del mio animo. Seeeee. Sognatevelo!
C’è una cosa ben più concreta e meravigliosa, sul mio tavolo, adesso.
Una cosa di cui ho scoperto l’esistenza grazie a Elvezio, oltre un anno fa, (anche se ho un vago senso di averla conosciuta prima ma non ci potrei giurare) e che pochi giorni fa il buon Ferruccio ha indicato come libro più misterioso del mondo o qualcosa di simile.
Sì, amici di blogghe.
Io, da ieri, possiedo una copia del CODEX SERAPHINIANUS, di Luigi Serafini.
No, voglio dire. Capite?
Volete che ve lo ripeta?
Da ieri possiedo una copia del CODEX SERAPHINIANUS.
Volete che ve lo ripeta ancora?
No eh.
Va bene, non ve lo ripeto.
Vedo già i volti che annuiscono di quelli di voi più scaltri, che magari lo possiedono, o che comunque lo conoscono molto bene. Voi potete smettere di leggere e andare a cliccare su qualche altro blog interessante a fare gli auguri al blogger. Voi… sapete.
Voi altri, invece, che magari ne avete sentito parlare, o che magari, come me una volta, non ne sapete nulla, beh… già vi vedo con la faccia gonfia di domande.
Risponderò solo ad alcune, allora, fra tutte che vi leggo negli occhi.
A questa, per esempio, di quel tizio laggiù, con la barba di coriandoli:
“Ma di che cazzo stai parlando?! Cosa cazzo è questo codex seraphinianus?“
Potrei mandarvi subito affanwikipedia, ma no, no è una buon modo per spiegarvelo. Ovunque venga descritto, a parte forse le poche parole sul blog di Elvezio, mancano di emotività. Io ve lo posso descrivere così:
da piccolo possedevo un librone sugli animali, un librone enorme, che è di 2cm soltanto più piccolo del codex, e che aveva qualcosa come migliaia di foto di animali, con relative spiegazioni su comportamenti. Me lo regalarò, una zia che se crepa adesso mi fa piacere, quando vide che divoravo i volumi dell’enciclopedia (povera) che potevano permettersi i miei. Ora, per quanto dell’individua fosse stronza, quel libro divenne per me qualcosa di unico, tant’è che ancora oggi ricordo pagina e disposizione delle foto e cosa c’è scritto e dove. Diciamo pure che il mio sapere/amore per la conoscenza del reale è passato attraverso quell’oggetto, tanto da rendere quell’oggetto filtro inscindibile del mio modo di concepire il mondo. Però ero un bambino, ovviamente, e per un bimbo che sta imparando a leggere, immagino ogni libro avrebbe potuto avere questo effetto. Bene, ecco, il codex, se vuoi siete recettivi alle tematiche del fantastico, artistiche o della fantasia in generale, avrà su di vuoi questo effetto, e lo avrà – posso scommetterci – qualunque sia la vostra età e di qualunque genere sia la vostra cultura.
Ah, ovviamente se dovessi darvi una risposta più concreta potrei dirvi che è una grossa enciclopedia illustrata, divisa per argomenti, che ci introduce a un sapere fantastico e visionario – costruito sul modello classo del sapere umano – a mondi che sono reali quanto il nostro, ma che non esistono, e se esistono, voi non li conoscete. (e se li conoscete, o siete fatti, o siete matti).
Seconda domanda che mi va di accogliere, che mi pare sta facendo quella tizia laggiù con le tette grosse a forma di panettone con le ali, è questa:
Ma che cosa si prova a ricevere come regalo, il Codex Seraphinianus?
Non so cosa si provi in generale, ma so cosa provo io, che sono, annichilito. Sì, annichilito è il termine migliore. Annichilito come quando vedo le mostre dei grandi, come dopo aver visto Escher e Dalì, poco tempo fa, (che tra l’altro sono senza dubbio due grandi ispiratori di Luigi Serafini, non ho dubbi). Annichilito perché sono stato colpito da varie direzioni. Una è la solita, quella artistica, quella che mi porta a ragionare sul come alcuni, pochissimi, abbiano di più da dire, di tutti gli altri. Di come alcuni, pochissimi, vedano cose che ai più non sono concesse e ne sappiano trarre una forma artistica. Alcuni, rifletto in queste occasioni, non sono esseri umani. Sono le riflessioni che ho fatto guardando i disegni di Escher e i quadri di Dalì, e comprendendo che no, non possono essere del tutto umani, loro.
Ecco: idem con il codex.
Però c’è anche un altro punto che annichilisce, in questo caso, ed è il fatto che il codex è qui, è lui, non è una riproduzione di un quadro, non è una fedele immagine sul monitor. Queste creazioni sono nate per essere un libro, e io, ora, possiedo questo libro.
E per farvi capire cosa si prova vi dico soltanto che il libro è ammaccato, nell’angolo, e anche sporco di nero, sul bordo, e potrei anche farmelo sostituire, certo, visto che è palesemente caduto, ma no, non se ne parla, non esiste, io non me ne staccherò. Non è ipotesi considerabile. Questa è la mia copia del codex, ed è mia anche l’ammaccatura e lo sbuffo di nero sul bordo delle pagine centrali. Non potrei mai rischiare di non possederlo più.

Ma cosa te ne fai, di quel libro? Guardi le figure e okay, ma non lo puoi nemmeno leggere! Non ti senti in colpa per esserti fatto regalare quell’oggetto costoso?
Col cazzo che mi sento in colpa! Questo è senza dubbio l’oggetto più bello che io possieda e, di conseguenza, anche se non lo posso giurare, il regalo più bello che io abbia mai ricevuto. E insomma… non mi pare il caso di sporcare sentimenti assoluti con sciocchezze tali.
Sul cosa ci farò, poi… Boh, non è descrivibile. La domanda va ribaltata. La domanda giusta è “Cosa ti farà, il Codex Seraphinianus”.
Ecco… cosa mi farà? Se avete guardato le immagini sparse in queso post e mi conoscete un po’, beh, potete immaginarlo. Altrimenti vi posso dire che da ieri, in cui per una mezzora ne ho sfogliata in fretta la prima metà, io non l’ho più toccato. Né lo farò oggi, né lo farò domani. Ho la testa così piena di cose, e allo stesso tempo così vuota… che mi sembra mi abbiano sparato un fuoco d’artificio nelle orecchie. Vi faccio un esempio concreto.
Osservato questa immagine:
Ecco, è solo un particolare di una pagina in cui si vedono molte altre cose, riguardo a questi alberi che escono dal terreno e cominciano a nuotare in mare, per andare chissà dove e fare chissà cosa. Ecco, questa cosa, per dire, l’ho scritta in un racconto, e no, non avevo mai letto il codex, e ritrovare queste immagini, e sovrapporle alle mie mentali, ai miei disegni, e vedere che c’erano intersezioni piene e vuote, mi ha aperto mondi visivi e narrativi enormi. Enormi e bellissimi.
Ecco… ed è un libro grosso così!
Ogni particolare di ogni immagine è già una storia…
Fate voi…
E poi per me sarà terapeutico e creativo, ma questo è un altro discorso.
Ehi! Ehi! Quante domande…
No, no, basta così.
Io post è già abbastanza lungo.
Il Codex Seraphinianus, ve lo venite a guardare da me, se proprio ci tenete tanto, che di certo non lo porto in giro!
Come dite? Lo sfoglierete in libreria?
Seeeee! Sognatevelo!
O meglio… può essere, ma è improbabile che lo troviate. (a un prezzo umano, intendo) Adesso, per esempio, lo potete ancora acquistare, qui su Deastore, per dire, pure con lo sconto.
Ma non lasciatevi ingannare. Pochi giorni e sparirà, e dovrete trovare qualcuno che vi voglia bene, e vi regali perseveranza e tempo, per aspettare il momento giusto e agire. Adesso c’è una nuova edizione di quella del 2006, ma la precedente era stata fatta nel 2008 e se tanto mi dà tanto la prossima sarà nel 2012, quando non ci saremo noi e quindi non la potrete guardare lo stesso.
Un’ultima risposta, a te laggiù con le basette di pietra pomice e la coda di gatto.
Ma è un tuo parente?
No. Luigi Serafini (che è vivo e attivo, eh) non è un mio parente. Ho parenti a Roma, tra cui un’altra zia che se crepa si fa un piacere, ma non credo c’entrino con lui. Però vi confesso che guardare il codex e leggere il proprio cognome, sulla copertina, per uno che da piccolo disegnava ossessivamente animali immaginari (con le automobili che corrono nello stomaco e alberi per antenne e ogni volta che vede una montagna immagina sotto vi dorma uno strano misterioso essere), beh… è straniante. E’ un libro che mi aiuterà a ricordarmi chi sono, nel momenti in cui il mondo cercherà di farmelo dimenticare.
E così, parente no, penso… casomai affine.
Luigi Musolino
Benvenuto nel club!
Io adoro sfogliarlo coricato per terra, come facevo da piccolo con i libri di illustrazioni. 🙂
Preparati a viaggi mentali senza precedenti!
Matteo Poropat
Incredibile, davvero una di quelle cose che lasciano il segno nella mente (e non solo) di chi legge.
Ne ho tanto sentito parlare in giro e proprio tempo fa mi sembra ti avevo scritto una mail a riguardo chiedendoti se eravate parenti 🙂
Non riesco a immaginare di quali nuove creature si popoleranno i tuoi prossimi racconti!
Cybsix
Ecco. Adesso ho una nuova ossessione.
Re Ratto
Incredibile, sono senza parole.
Perché mi hai svelato la sua esistenza, PERCHÉ?
Ferruccio gianola
Sai che con il post "Il libro più misterioso del mondo" ho avuto 375 visite in un giorno e 40 in più del solito centinaio il giorno successivo?
😀
gelostellato
@Ferruccio
Okay, te lo voglio dire… clicco sul tuo blog dalle 50 alle 70 volte al giorno, per gratificare il tuo ego :)))
(pagami! 🙂
@Idra
non so se riuscirei mai ad appoggiarlo per terra, ieri quando tornavo a casa, ed era appoggiato sul sedile davanti, rapito dall'incubo che potessi incorrere in una brusca frenata, mi sono dovuto fermare per appoggiarlo a terra, e nel farlo sono perscino sceso a prendere un giornale nel bagagliaio per appoggiarcelo sopra :)))
gelostellato
@Matteo
mmmm
non so, forse magari mi bloccherò pensando che già è stato disegnato quel che volevo raccontare…
Naaaaa scherzavo 😀
@Cyb
se vieni da me te lo faccio sfogliare…
[questo per dimostrare come il codex può sostituire la classica collezione di farfalle]
@Ratto
Ecco sì, anche io pensato la stessa cosa quando lessi di esso.
marco
A me non hanno mai regalato il Codex Seraphinianus, nessuno mi ama, sob.
giudappeso
La mia invidia sta gonfiando muscoli verdognoli e strappandosi la camicia mentre le braghette viola reggono a malapena, sappilo! È il genere di libri per cui vado pazzo io, e da come ne parli direi che è per gli stessi motivi. Ti venisse del bene!, come diciamo qui.
Noe
Credo che sia il post più bello che io abbia mai letto su questo blog!
^_^
Sono molto contenta per te!
Alex McNab
Io conosco di straforo l'autore (amico di una cara amica), e posso assicurarti che è davvero geniale, e il suo Codex è frutto di vera arte e non di un'operazione commerciale da quattro soldi.
Complimenti!
gelostellato
@Giuda
gnegne gngn gnegnegne! 😛
@Noè
ma porcapassera, io mi impegno a scrivere i bei post e a questo post dici che il più meglio che lo è solo per merito di un serafini, man non io? Tepossino! 😛
@McNab
Mai dubitato sul suo genialismo 🙂
Nick
Ora credo che sopravviverò a tutto questo una volta che mi sarà passata la rabbia.:)
Da quello che ho visto sulle immagini sparse,l'autore è un genio e le sue immagini semplicemente favolose.
Adesso ho pure capito chi è l'altro che clicca 70 volte al giorno sul blog di Ferru,poi vorrei dire che visto che il 6 è San Nicola,se qualcuno di voi proprio non sapesse cosa regalarmi….
Noe
Mi risulta che l'hai scritto tu questo post.
^_^
Mica ho detto che è l'argomento più bello che hai trattato.
:-p
Piscu
credo che avrei vissuto più sereno non sapendo dell'esistenza di questa cosa.
gelostellato
@Nick
Okay, ne regalerò una copia al mio amico immaginario Nicola, una copia immaginaria… :;
@Noè
ah, già… mmm però non mi convinci… 😛
@Piscu
visto che ho rovinato la vita ad almeno 3-4 persone direi che questo post è quel che si dice: "un lavoro ben fatto". 😀
Noe
In quanto fan non devo convincerti bensì notare quando fai qualcosa di bello!
Mumble mumble, potrei riempire il tuo facebook di "Mi piace" vendicosi…(per stavolta ti risparmio).
:-p
Piscu
coooomunque, dopo aver scoperto questa cosa mi sono ovviamente informato, e a quanto pare pochi anni fa la rizzoli lo ha ristampato e lo si può trovare a un prezzo non basso ma comunque accessibile. non si tratta dell'edizione originale rilegata in pelle di leocorno, però è già qualcosa.
gelo
Infatti l'edizione Rizzoli ristampata nel 2008 e adesso, nel 2010, è questa. Quindi sì, non è quella che costa un occhio della festa, però… è questa e va benissimo 🙂
Re Ratto
Ebbene sì, da ieri sera possiedo anch'io una copia di codesto capolavoro!
Ho avuto appena il tempo di dedicargli una fugace occhiata, di saggiare la ruvida consistenza della carta, di perdermi tra le primissime illustrazioni… e già ne sono perdutamente innamorato.
Sono senza parole, davvero: vederlo lì davanti a me, questo imponente tomo, un portale che si spalanca su infiniti mondi… lo temo e al tempo stesso ne sono irresistibilmente attratto.
Qual è stato il vostro approccio? Come avete iniziato il viaggio?
gelostellato
Ratto!!!
Sei un grande!
Comunque il mio approccio è stato che da quel giorno non lho ancora aperto
guardacaso stasera ho organizzato una serata di proposito in cui mi dedicherò alla "sfogliatura" completa del codex.
Re Ratto
Ah, quindi capisci cosa intendo: lo temi anche tu!
Il Codex merita di ritagliarsi uno spazio tutto suo, da difendere a ogni costo. Durante il viaggio non sono consentite distrazioni.
Gli dedicherò una di queste serate invernali da poltrona e ciabatte, quando sarò finalmente in ferie.
gelostellato
Concordo pienissimamente!
e comunque sì, anche io lo temo.
non è libro da affrontare improvvisando… 🙂
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