“E’ nata una star” di Nick Hornby***
Ragazzi… da quanto non aggiorno il blog 🙁
Eh, lo so.
Un po’ è che non ho letto niente, di questi tempi.
Sto faticando a leggere Sotto le lune di Giove, della Munro, anche se mi piace, e sono a metà dei racconti di Nero per n9ve, ma non trovo mai il tempo per.
Che poi, in realtà, sono anche a metà di un vecchio Dylan Dog, e non ho nemmeno cominciato l’opera omnia di Haiku, da 1500 pagine, che mi sono fatto arrivare… voglio dire… haiku, poesiole da tre righe!
E insomma… si va a periodi e a me è passata l’ispirazione, da un po’ di giorni, sia di leggere, sia di scrivere. Oh, certo, è tutta colpa delle migliaia d’euro che devo di acconto irpef e che non ho, nè prenderò mai, ma insomma… si vedrà e sarò come al solito fortunato vincendo qualcosa o beccando un nuovo lavoro.
Fatto sta che oggi, dopo essere stato agganciato a fare di sorvegliante ai miei ex maturandi e essermi sciroppato tutto il testo della prima prova scritta (che mi è anche piaciuto, tra l’altro, tutte belle tracce ma difficili, eccetto quella di storia, del tutto imprecisa. Ho pure tradotto Quasimodo in friulano, e mi sono gasato assai) dicevo, dopo essermi letto questo, e pure qualche renga (no, non il cantante, ma pezzi di poema giappo) sono arrivato in biblio e dovevo mangiare e – la scorsa settimana – avevo adocchiato questo libro cortissimo: E’ nata una star, di Nick Hornby.
Ecco, a me i racconti/novelle piacciono, lo sapete. E piacciono soprattutto perché posso iniziare e finire mentre magari mi mangio le mie albicocche, la mia banana, le mie arance il mio yogurt e bevo il mio caffè.
Ed è quello che ho fatto.
Penso di averci messo mezzora, a leggere questo libercolo di Hornby, autore che ha scritto un libro di quelli che tutti hanno letto o sanno che è suo, ma di cui io, gnurant che non sono altro, non so nulla.
Ebbene, mi è piaciuto? Non mi è piaciuto?
Non lo so. Ci sto pensando.
Su wiki ho scoperto una cosa che non depone a suo favore (del libro, intendo, non di Hornby) ovvero che
Nel 2012 in Italia ne è stato realizzato un adattamento cinematografico dallo stesso titolo, per la regia di Lucio Pellegrini e con Rocco Papaleo, Luciana Littizzetto e Pietro Castellitto.
E insomma… boh, non lo so… mi ha quasi mostrato il libro nella sua banalità, anche se il film non l’ho visto e magari era pure carino, eh, ché gli spunti, per cavarci una commedia agrodolce, ci sono tutti.
Però… questo è un raccontino. Sciolto scioltissimo, che ti leggi davvero in poco.
Vi devo dire prima la trama, sennò non mi capite.
Siete una mamma normale, con un figlio normale, di una famiglia normale e scoprite, causa vicina impiccione, che il vostro figliolo che – fino a un secondo prima – pensavate non avere nessun talento particolare, un qualcosa di notevole ce l’ha, ed è il cats. Sì, un volatile grosso come mai ne avete visti e insomma… la cosa si può capire che lasci la povera donna un po’ sconvolta. Ovviamente, il tenore dei pensieri e delle reazioni che si sviluppa nella docile famigliola li potete immaginare, perché a mio avviso, il tutto, è piuttosto banale, anche se devo dire che il raccontino l’ho letto volentieri.
Certo, sì, meglio un pornoattore in casa che un drogato, no? O un qualcos’altro di brutto tipo un serial killer o chessoio, uno che crede alle scie chimiche o vuole torturare i pedofili torturandone i figli… insomma, c’è di peggio, è la conclusione ovvia alla quale arriverete. Anzi, la cosa ovviamente, vi farà pure sorridere e porterà a più di qualche riflessione su certi atteggiamenti a cui non avevate dato peso.
Vi rendete conto, tra l’altro, che vivere con un coso grossissimo non è divertente, almeno per le cose tipo vestiti, docce, ragazze e prese per il culo. E magari può essere divertente fino a un certo punto. Poi, vi fate strani pensieri, tipo il fatto che la cosa, lì, il cosone, è ereditario, ma se vostro marito è normale, allora… vostro padre? Devo dire che a me, questa cosa dell’ereditarietà, è sembrata e sembra ancora una cazzata (ahahah, cazzata, ho fatto la battuta involontaria) e quasi quasi vado a fare una ricerchina… fatta
sì, su adrologiaqualcosa.com dice che il fattore ereditario conta, e oggi quando andrò a casa prenderò a calci mio papà perché non solo pure la prostata cancerosa, che è ereditaria, ha pensato di avere, ma non mi ha nemmeno lasciato il gusto di un coso grosso quanto uno stinco di [inserite voi animale o calciatore a piacere]
E insomma, dai, vediamo di finire questo post che è venuto un po’ schifetto.
Concludo dicendovi che questo libro lo potete leggere, non fa male, è divertente e molto leggero, ma non è un mostro di originalità. Potrei dirvi, facendo un paragone musicale, che è di quelle canzoni pop che passano un sacco in radio, sai che non è che valgono poi ‘sta gran cosa, ma non ti dà fastidio ascoltarle e sono sempre meglio di altre. E’ tutto, ciccetti. Alla prossima lettura!
Riccardo Sartori
Sapevo del film, sapevo del libro. In quest'ordine. Ma non ho visto l'uno né letto l'altro, che mi pareva un po' una perdita di tempo. Tu in parte confermi la mia tesi.
Ti ritengo quindi responsavile della mia "bocciatura a priori" di questo titolo.
Sciao! 🙂
gelo stellato
ahahhaha, ottimo dai, ma questo puoi comunque leggerlo in un ritaglio di tempo mentre sei in biblio ad aspettare i pargoli che scelgano 😀
Riccardo Sartori
Mezz'ora, hai detto? Bene, non di più. 😀
Marco Montozzi
Di Horby ho letto "Non buttiamoci giù" e quell'altro famoso ('ccidenti i titoli).
Poi ho letto quello dello skater che mette ingravida la fidanzata e quest'ultimo mi ha fatto desistere dal leggerne altri.
gelo stellato
high fidelity, è quello famoso, che poi non so se è quello che dici tu
e non so, in effetti, se leggerò altro, di 'sto qua. forse se campo qualche centinaio d'anni sì, in fin dei conti era divertente.
Riccardo Sartori
E daje! Non vuoi proprio farmelo leggere! >_<
Marco Montozzi
Giusto, "Alta fedeltà" che è molto bello.
Poi però, in effetti, mi pare che non abbia altro da dire.
gigi
Da "Non buttiamoci giù" hanno appena tratto un film.
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