
"Terra di nessuno" di Eraldo Baldini***
Eccomi a confessare un’altra vergogna!
Prima di questo libro non avevo letto nessun romanzo di Baldini... no, nemmeno Gotico rurale, no.
E me ne vergogno, lo so, perché è un autore italiano, bravo (i suoi racconti che ho letto qua e là erano sempre buoni) che è capace di declinare il genere horror in via italica, pescando dal passato e dalle fondamenta del nostro Paese, che no… non sono le città.
E allora, quando ho trovato a 1 eurio o poco più questo Terra di nessuno brevissimo (181 pagine a carattere 14 e interlinea larga) mi ci sono fiondato e vi dico subito che è stata una lettura appagante, piacevole, e molto rotonda.
Non ho critiche da muovergli, se non, forse, un plot di fondo che rischia, se sei un po’ smaliziato, di farti sacramentare, a fine romanzo, ma a me, che non credo di essere un cattivo lettore, non è successo.
Quindi tranquilli, se lo trovate in sconto su qualche bancarella (prezzo di copertina 9.50, ma adesso su libreriauniversitaria è al 50%) e volete una lettura agile, ambientata nell’Italia post-Grande Guerra, in cui l’importanza è data soprattutto alla psicologia dei personaggi, beh, leggetela.
Non cade nella trappola di fare pipponi antimilitaristi, Eraldo, ed è evidentemente troppo scafato per raccontarci una storia con poca storia. Per quasi tutto il romanzo, vuoi siete in piena creazione di suspance horror, quella che serve a creare la tensione a poco a poco.
Quattro ragazzotti, tornati dal fronte, decidono di mettere su una carbonaia… anzi, aspettate che faccio il copiaincolla da thrillercafè:
Un bosco e quattro reduci della Grande Guerra. Ancora una volta insieme e lontani dal mondo. Il bosco con la sua vita scandisce presto il quotidiano dei quattro amici ma ne diventa anche l’antagonista. Presenze misteriose, forse fantasmi dei giorni del fronte, forse oscure manifestazioni di una bestia mostruosa destabilizzano il rapporto fra i quattro personaggi
Ecco… e sono proprio i misteri di questo bosco che catalizzano l’attenzione. Succedono cose… e c’è qualcuno, in quella selva. Qualcuno di non umano…
E poi, soprattutto, c’è qualcuno che manca.
La pace. La pace interiore che i quattro non riescono a trovare, e che come uno specchio rotto riflette in modo distorto i loro rapporti. Il messaggio è banale, certo, perché dopo una guerra non si è più gli stessi, ma Baldini ce lo racconta con una storia horror, che poi, alla fine, vedrete l’horror è solo una scusa.
Ah, romanzo consigliato soprattutto a chi non disdegna le storie che ruotano attorno ai conflitti mondiali e con una potente ambientazione nostrana. Per un maturando, per esempio, è una buona cosa, e infatti adesso lo metto in borsa e lo porto al mio studente a cui ho fatto prendere persino i Vermi, visto che quel bastardo ha voluto prestarmi I ragazzi di Anansi di Gaiman, così almeno impara che cos’è la terra di nessuno e quali sono le difficoltà psicologiche dei reduci. 🙂
Ferruccio gianola
buon consiglio:-)
Michela
Tu ti vergogni di non averlo mai letto? Pensa che io neanche l'avevo mai sentito nominare…
Me lo segno. In generale di italiani ne dovrei leggere di più, è buono per cominciare.