Gli ePub-stellati: tre racconti di gelo per voi
Mi dispiaceva, sì, non salutarvi prima del mio eremitaggio natalizio senza regalarvi il solito ebook di racconti. Però quest'anno non ci sarà un particolare eremitaggio e forse, mi son detto, nemmeno l'ebook. Ma poi, così come nascono tutte le cose belle o
L’orco cieco
Le tue magie hanno le unghie, Le mie la coda de un guinzaglio. I tuoi fiori mangiano alberi, I miei i rami dei fiumi. E la tua voce E' senza seno e senza finestre, La mia una nuvola grigia A forma di mano. Ma tu non sei una
"Navi fantasma" di Alessandro Girola***
Ecco, dopo aver letto il treno di Moebius, invece di leggere qualcosa di narrativo, ho optato per quest'altra cosa del buon Alessandro Girola. Un piccolo saggio, un saggino, che parla di
"Zeus e altre semplici storie" di Ingo Schulze***
Ma lo sapete che è ben strano, questo libro?O meglio, questi racconti di questo Ingo Schulze che non conoscevo, ex-DDR, molto addentro alle cose di arte, alle cose di sceneggiatura e alle cose di lingua tedesca, vista la sua bio,
“Solo bontà” di Jhumpa Lahiri***
Ma lo sapete che non riesco a capire se questo racconto lungo mi è piaciuto o meno?Cioè
Vigilia
A chi non crede O lo fa male, O troppo; Alle canzoni e i loro campanelli, Le guance non baciate, Lo sfavillare dei tranelli
“Una notte al Ghibli” di Samuel Marolla***
Samuel Marolla ha un pregio. Ieri accompagnavo mia mamma a togliere i punti e speravo d'avere almeno mezzora di sala d'aspetto e mi sono portato via - perché è più comodo - l'ereader.In mezzora, mi son detto, mi leggo un
"Ghost" di Richard Matheson***
Ho due domande, su questo libro.Prima vi dico di cosa parla.Una coppia, con un matrimonio in crisi, causa tradimento di lui, parte per una sorta di luna di miele riparatoria al mare d'inverno, in una grande casa a Logan Beach
Zampe di cotone
Che le prendi da piccole, Le buonanotti: Le zampe di cotone e le dita Numerate e sveglie, sul comodino. Le prendi e le istruisci. Per camminare, scuotere, risvegliare Una virgola per addormentare un punto. E loro, bizzarre e melanconiche, Aspettano fuori E non tornano mai.
Di te, messa al mare
Ma sì. Vedo di camminare veloce. Vago. Schiamazzi e freddo. Il Palamostre sembra quasi un posto bello, Con la faccia di scivoli, scale e serrande. E mi scappa un pensiero, Mi chiedo di te messa al mare dopo il vino bianco, E dopo che per ogni bollicina scoppia