Ricordi involontari

Ricordi involontari

C’è che di fianco
A un nodo di foglie
Gobbe e seccate
Scorge l’infinito.

Io
Ho solo le gocce del parabrezza
Da unire
E contare
Per cercare la padronanza
Dell’occhio dentro la luce dei fari.

Eppure
Passo e volto il capo
Verso le porte
Di madri scivolate in cielo
Lasciandosi cadere da letti
Troppo bianchi per poter contenere sonno.

E non so quel che resta
Forse lo stesso piccolo infinito
Che non tornerà più.

Comments

  • 28 Luglio 2008

    "Eppure
    Passo e volto il capo
    Verso le porte
    Di madri scivolate in cielo
    Lasciandosi cadere da letti
    Troppo bianchi per poter contenere sonno."
    Ecco, qui m'è venuto il groppo in gola…

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