Luglio 2008

Occhi grandi, saiOcchi che si mangiano i minutiI viottoli acquattatiLe stronzateUna via l'altraParacadute obliquiPiccole bocche parsimonioseRiempite di sorrisi fino a scoppiareOcchi spalancatiBraccia sottiliFoglie cadute e mai marciteE sopra le cigliaA testa in giù come i pipistrelliI ricordiChe si danno di

Che mi metto le maschereSìUna sull'altraLa barba schiacciataChe ride assieme alla facciaPoi smetteCadeRitornaSi bagna di birraDi salivaD'anguriaSi piega mentre segue la linguaO gli occhi che s'alzanoE s'abbassano come tapparelleO alberi troppo giovaniO magriE cosìUna sull'altraRischio di mescolarleLe maschereMosaico di strati

I segnali!Eccoli!Si avvicinano come strisce di luceE bianche e rosse e arancione.I segnali abituatiA disegnarti le direzioniFate storpieSentinelle delle spazioDove fallisce lo sguardoPer lasciar stradaAllo zig zag dei fari.E luccioleDestiniAuto parcheggiate che andrannoSi vive quiSempreDove desinare sazia.

Sognavo spessoAi tempi del gelsoDi accanirmi sugli incubi.Ero lìPer ariaE puntavo l'indice quandoLa tenebra doveva avereInizio e fine.Avevo sorelle e fratelliTroppiPer curarsi di meDell'imbrunireO del delirio che strisciaLasciando le crosteDei moncherini sull'asfaltoIl singhiozzo scandiva giorniInteriDi occhi chiusiE stomachevoli fiottiDi zucchero