Il primo black

Il primo black

Il primo black russian

Gli ultimi lamponi

La luna piena

E il fuoco acceso.

Le castagne mal cotte

Le parole singhiozzate

Il freddo

Che bussa piano alla notte

E le tette

Che scompaiono in fretta

E dietro le serrande abbassate

Un amico nuovo

Di nome Zar

Che sta imparando

La mia lingua e le mie

Voglie più grette.

Il fuoco ringhia, ridacchia,

Semina cenere

Sotto il suo vanto

E io scaldo

Le mani al seno

Della vita di ieri

Dove le tasche scansano

Il cuore.

Ti ammalerai

Ci ammaleremo

Patirai

La privazione di non godere

Di una notte intera

Di un desiderio

Che s’avvera.

E nella semplicità di due

Versi

Perirà la poesia

Che scrivevamo

E le sue rime invano

Evitaranno

D’essere eredità dei grilli

O delle fontane

O dello scricchiolio

Del ramo.

 

 

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