Sottovalutiamo

Sottovalutiamo

Sottovalutiamo la poesia nelle briciole, nelle cicatrici, nelle conchiglie spezzate
I mostri che vorremmo selvaggi
Masticano patatine e lavano via dai denti una poltiglia appiccicosa con gli spritz aperol
Masticano la fetta d’arancia
Infilano la mano nelle storie
Negano al vento il gesto e alla pioggia il capo
Sono tensione
Complemento oggetto
Ripetizione
Carattere senza grazia
Comando incerto
E noi?

 

Sottovalutiamo la poesia della briciola, della cicatrice, della conchiglia spezzata
I mostri che vorremmo selvaggi
Accompagnano la noia nelle sale d’attesa
Portano sulle spalle un sorriso che è serpe sul collo
E aggira, dilaga, insinua, divaga
Ammalia con uno scroscio della doccia
Senza stanchezza alcuna
E noi?

 

Sottoponiamo ai mostri che crediamo selvaggi questioni
di briciole, di cicatrici, di bagnasciuga della vita
E laviamo i bicchieri dove il ghiaccio non si è ancora sciolto
Parliamo al cancro, alla vecchiaia, alla povertà, alla canzone senza parole
Che non ha usato grazie o disgrazia
E loro?

 

Gridano, cavalcano, comandano danze
Medicano le ferite prima del sanguinare
Trovano le parole nei silenzi per ogni musica
Mostri che ancora crediamo selvaggi
Dentro
E si lasciano regnare
Dai wurstel, dalle lune piene, dalle mani vuote
Dalle garrote dei crematori
Dalle labbra cresciute in bacio
Loro
Mietitori di schiume
Sui mari ondivaghi dei pensieri sfiorati
E noi?

 

Estinguiamo
Suicidi perenni
Sudici e indenni
Selvaggi
Come la pioggia che comincia piano
Come la mancanza
Che d’incompletezza è ramo.

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