"Dellamorte dellamore" di Tiziano Sclavi****
Avrà venticinque anni e non è molto intelligente. Prende una pagnotta che è su un tavolino di fianco e la spezza in due e ne da metà a Dellamorte.Intanto che mangiano lui dice:«Ma sì, basta, non ne posso più. Io non sono tanto bravo a pensare, la mia testa mi sembra tante volte che sia vuota e tutti mi hanno sempre preso in giro, mi chiamavano deficiente. Ma è che uno che ha la testa vuota, anche più della mia, dentro però un pensiero ce l’ha: capisce che ha la testa vuota. E allora sta male quando è da solo e sta male anche quando è con gli altri perché lo prendono in giro. Così ho pensato che la testa e il cazzo in fondo sono la stessa cosa e quando è uscito il giornale e c’era scritto che una puttana, la prima, era stata ammazzata e probabilmente era perché uno era andato da lei e lei l’aveva preso in giro perché era impotente e lui l’aveva ammazzata, mi è venuto da piangere perché era un po’ come per me. E il giorno dopo hanno ammazzato le altre due e ho pianto ancora. Nonio so neanche perché piangevo. Un po’ perché mi dispiaceva che erano morte, un po’ perché pensavo che io sono stupido, un po’ perché io non ho mai pensato di ammazzarli quelli che mi prendevano in giro, perché io ci voglio bene agli altri che nessuno vuole bene a me. Loro forse, le puttane, prima almeno ci volevano bene a quello che le ha ammazzate. Allora son venuto dai carabinieri e ci ho detto che le ho ammazzate io, così adesso mi mandano sulla sedia elettrica o mi tagliano la testa. È meglio se
mi tagliano la testa, perché prima era troppo vuota e adesso mi sembra che sia troppo piena. Io non voglio che sia più così piena, e se me la tagliano tutti i pensieri vengono fuori dal collo».
Voce fuoricampo:
Non ho avuto il coraggio di dirgli che in Italia la pena di morte non c’è.
E vorrei ben vedere.
Simone Corà
Ah, bello, il mio preferito di Sclavi, secondo me qui univa benissimo l'ironia, il surreale e le atmosfere horror, e il suo stile leggerissimo te lo faceva leggere a meraviglia.
Degli altri che ho letto, che comunque mi son piaciuti (Mostri, Nero, Il tornado), non funzionava sempre tutto bene, a volte c'era qualcosa che rompeva l'equilibrio e la lettura ne usciva un po' sbilenca.
Apocalisse invece l'hai letto? Da quel che ricordo era una buona storia coi piedi per terra, un bell'horror semplice e diretto. Magari te lo presto, se lo ritrovo 🙂
gelo stellato
mmm beh, secondo me invece Nero era quello perfetto, in questo verso la fine forse c'era qualcosa che strideva. comunque è questione di gusti, quelli che hai citato tutti mi piacquero.
mi segno quello che dici, lo recupero dalle biblio.
ne ho comunque ancora uno da leggere, sempre camunia, con quattro storie dentro. ti saprò dire 🙂