“Non è successo niente” di Tiziano Sclavi****

“Non è successo niente” di Tiziano Sclavi****

Non è vero. Dico, non è vero che non è successo niente, dopo aver letto questo libro. Non che sia successo granché, ma è successo che mi sento un po’ in colpo con Alessio, da circa trenta o quaranta secondi (e tra altrettanti passerà) e anche che mi sono ricordato delle cose che mi piace leggere, ché ogni tanti, succede, ce le si dimentica. Però… però niente, bisogna spiegare. Sennò non capite un cazzo. E allora partiamo da… ecco, partiamo dal banco libro. Quel posto dove andavo e tuttora vado ma molto raramente, a cercare libri. Ecco. Io ho una lista mentale di autori, quando vado lì. E’ una lista un po’ strana, nel senso. E’ ovvio che mi piacerebbe andare nello scaffale della L e cercare che ne so, Lansdale, o Lucarelli o boh, Calvino nella C e Ballard nella B ecc… ma non è che puoi pensare di trovare queste cose qua. Cioè, magari si, ma in verità non le vuoi nemmeno. La lista mentale è fatta di tesori possibili. Vi faccio un esempio… questo libro qua di Istvan Orkeny, ecco. So che ne esiste un altro, tipo questo, una sorta di gemello, raccontini cortissimi e geniali, credo. Penso sia davvero introvabile, e non mi interessa che basti andare su ebay e lo trovo. Non è sportivo. Io non è che lo desidero… ma Orkeny è nella mia lista mentale del banco libro. Quando vado, butto un occhio sotto la O e vedo… sai mai. Del resto, quello lì che ho letto l’ho trovato in questi scaffali. Bene. Ecco… Ora, se c’è uno che sempre sempre sempre certo è Tiziano Sclavi. Dopo aver letto e amato cose tipo i suoi Mostri e Nero (ma anche il classicone eh, ci mancherebbe) e pure sogni di sangue dai. Insomma… ecco. Io guardo sempre. Quindi, qualche settimana fa, non ricordo dovecome, quando Alessio mi dice vuoi questi libri, ed erano due Sclavi, e che cazzo, ho detto si prima ancora di controllare se avevo o meno Dellamore dellamorte (Non lo avevo). L’altro libro era questo. Non è successo niente, data 1998, in pratica l’ultimo libro di Sclavi prima dei suoi stracazzi di alcol e depre, di cui poi, questo libro è zeppo.

Quindi ecco. Ho questo libro, in questa edizione, viene dal Banco Libro, e però non l’ho trovato io, ma Alessio, ma era destino che arrivasse a me. E quindi bene. Ma la cosa del senso di colpa, vi dicevo, è che ho visto che tipo costa un botto, su ebay, e quindi è pure un libro raro, ma io col cazzo che lo vendo, e quindi non serve nemmeno che mi senta in colpa. Insomma… una serie di fortunate coincidenze.

Ma la cosa importante è che questo libro non solo è una figata (tipo nemmeno ero a metà e già ero in preda all’esaltazione) ma è anche un libro perfetto sulle cose che mi piace leggere (e infatti ero a metà ed ero in preda… okay, avete capito). E quindi ecco, depurate le mie parole dall’entusiasmo. Anzi, lo faccio io, dai, tanto non mi costa nulla essere obiettivo e parlarvi del libro in modo degno.

Dunque…è un Safarà! Non sapete cos’è un safarà? Eh… nel libro è spiegato, dovete leggerlo, per capire. Ma diciamo che se vi piacciono i libri con una trama coesa, una storia unica, un intreccio chiaro e magari anche complesso ma in cui tutto quaglia… eh, no, non è il libro che fa per voi. Qua è un caos. Gestito eh, ma pur sempre un caos. Di che si parla… Allora. Sclavi racconta di sè, della sua donna, di tutta la allegra combriccola dei fumetti, svelando senza svelare, dicendo senza dire, essendo autobiografico ma senza mai dare abbastanza riferimenti perché uno possa pensare che sia vero quello che ti sta raccontando. Anche perché una delle parole chiave è disagio. Un’altra è grottesco. Un’altra, presentissima, è tenerezza. E poi certo, non ci può che essere un sacco di autoreferenzialità, che ti godi se sai, e pure tantissima, ma un botto eh, ironia. 

Quindi, in pratica, Sclavi, con vari punti di vista e soggettive, con valanghe di trovate letterarie e battute, ci racconta dei suoi colleghi. per farlo crea Cohan, scrittore di successo che non scrive più, reduce da elettroshock, anoressico, sociopatico, strapieno di problemi, e vicino ci mette Luci, giovane e pure lei coi suoi tremila scazzi. Il denominatore comune è l’analista, per capirci. Ma la storia d’amore che disegna tra Lucia e Cohan è… deliziosa. tra le storie d’amore più belle che mi sia mai capitato di leggere. Touchè. Cohan, poi, per gradire, legge un manoscritto di Tiz, ovvero il sequel di Dellamore dellamorte. E con tre righe Gnaghi già vi riconquista. E poi c’è Tom, alcolista che fa il suo viaggio dell’eroe, e poi c’è Mauro, altro personaggione, e poi insomma… ci trovate che ne so, Alfredo Castelli, senza nemmeno nasconderlo. E poi ci sono i personaggi femminili che, a parte la Luci, sono meno sviluppati eppure va che roba. La Lilli, la Vita, ma poi anche Aurora e Linda, se la cavano, alla fine. E tutte queste storie sono fatte di pezzi. Visioni. Frasi. Cohan non scrive più, Tom non scrive più, Mauro si, ma poi non quello che vorrebbe e potrebbe, e Tiz, boh, è là, che non riesce a continuare il suo sequel.

E da tutto questo non scrivere nasce questo romanzo, che non lo è. E’ fatto di pezzi, frasi, battute, battute ancora battute… E insomma. Poi, la volete sapere una cosa buffa sulle battute? Che almeno una ventina erano anche mie. Cioè, so di averle fatte, magari non nello stesso modo ma con lo stesso spirito. Parole delle freddure sui giochi di parole, sui calembour talmente idioti da essere geniali, ma solo per me. E per Sclavi, a questo punto.

E poi che vi devo dire… eh, non so. Non è che sia poi facile parlare di un non-romanzo, che poi invece lo è. Nel senso che poi, una mini trama (quella che trama Paride, un villain non villain) anche c’è, ma è talmente piccola e ininfluente che non sarebbe nemmeno necessaria. E quindi, in realtà, realizzo che questa rece è praticamente inutile. Se amate lo Sclavi scrittore, questo libro o l’avete già letto, o non l’avete mai trovato, e nel caso lo trovaste, come è capitato a me, non ve ne fregherebbe una mazza del pensiero di chiunque e lo vorreste leggere e vi piacerebbe punto. Se invece non siete di quel partito, Sclavisti, intendo, niente… non è che sia un libro che vi capita, quindi il problema non si pone.

Vabbè… vedrò di essere più utile, prossimamente. Ma probabilmente no.

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.