
"Arkana" di AAVV****
Vi ricordate qualche post fa?
Vi chiedetti di fare una cosa assieme a me, che io facetti (lo so, si dice feci, ma se vi sembra meglio feci che facetti, avete dei problemi) e vi dissi anche che poi li avrei letti già la settimana successiva, i racconti di Arkana.
Però, voi sapete, i buoni propositi e la vita viaggiano su due barchette di carta diverse e non era scontato che io riuscissi a.
Infatti è passato un po’ più di tempo, ma diciamo pure che – più o meno – ho fatto ciò che mi ero ripromesso: ho ficcato questo ebook nell’ereader e l’ho ereadizzato.
E mi è piaciuto!
Questi sette racconti, sono buoni.
C’è qualche errore di battitura/refuso di troppo in un paio di essi (Mannetti-Moore, mi pare) ma al di là di questa quisquiglia tutti, secondo me, sono racconti onesti ed efficaci, che vanno ben oltre la sufficienza. Un paio li ho trovati davvero buoni.
Anche quando il lavoro si innestava su uno schema classico, c’era stile e classe a salvare la baracca, o comunque un “mestiere” che si percepiva.
Soprattutto, e questo è importante, questo epub gratuito, (si, cazzo, è gratis, sturatevi le orecchie) è un prodotto buono, di buona qualità complessiva, e che va al di là del genere, nel senso che se anche non siete proprio appassionati d’horror (ma un paio di racconti virano più su tinte nere, più che orrifiche) queste storie vi piaceranno, o comunque, vi coinvolgeranno.
Certo, magari potete fare i criticoni e dire che non c’è niente di nuovo in “La patata di Jessup” o che lo schema narrativo di “Canzone d’amore” e stato usato mille volte. Vero, ve lo dico già io. Ma se mi conoscete un po’ sapete che sono altrettanto criticone, però so riconoscere l’onestà narrativa e distinguere l’analisi dal piacere di leggere. Ecco perché questi due racconti che ho citato sono – pur con i limiti di originalità che potete trovargli – tra i migliori e meglio riusciti, che si fanno leggere con se li ingoiaste, vera qualità che deve avere una storia di questo genere e un racconto ben riuscito.
Ecco perché ve ne parlo con piacere, addirittura gettandovi in pasto qualche parola su ognuno dei racconti che potete leggere.
Gemelli di Jack Ketchum.
A mio parere, questo, assieme a “L’ultimo Halloween” anche se per motivi diversi, è il miglior racconto. Con una prima persona messa in voce a un gemello, che ci racconta della sua storia d’amore e sesso con sua sorella, Ketchum ti incolla alle pagine. L’elemento orrifico viene introdotto come un effetto collaterale, perché resta in primo piano, sempre, il rapporto fraterno. Sarete dalla parte di June ed Henry, per sempre. Leggetelo, vi farà bene. Ketchum ha classe da vendere, davvero.
Castello, 985 di Lisa Mannetti
E’ il racconto più lungo della raccolta e riesce a rendere credibile un protagonista scrittore. Io, quando leggo di protagonisti scrittori, sono sempre preoccupato. E’ difficile rendere verosimile una storia. La Mannetti ci riesce e devo dire che ha la qualità di rimanere sempre aggrappata al file della tensione, pur rallentando e accelerando. Poi è bello, a saper leggere tra le righe, come una città come Venezia possa suggestionare e guidare la tastiera di una scrittrice americana. Non ci sono solo giu incubi di uno scrittore USA in mezzo al delirio del Carnevale veneziano, qui, ma c’è anche una visione dell’italia, e un modo molto abile di trasformare, rischiando l’incompiutezza, un racconto horror-mistery in un erotic-noir, virando come se si dominasse il vento. Un buon pezzo. Davvero.
Canzone d’amore di John Everson
Ho cominciato la raccolta da questo, perché era il racconto preferito di Redrum, Mi è piaciuto molto, sì. Decisamente. Qui c’è un grande insegnamento, secondo me. Canzone d’amore è una storia di fantasmi, però, alla fine, l’amore del titolo, è per la musica, i dischi, l’alternative, le note che prendono lo stomaco. E tutte in punta di piedi, senza essere didascalici. Se uno ha un po’ di malizia, la sgama subito, la tendenza del pezzo, ma ne rimane infastidito. Anzi, a fine racconto l’apprezzamento è sincero. Se avete un disco di Kate Bush, o apprezzate i Flaming Lips, o sapete chi sono i Mortal Coil, e soprattutto se amate gironzolare per i negozi di dischi, anche quando sapete che non comprerete nulla, leggete questo racconto.
Occhi dorati di Lisa Morton
Ecco, se proprio volete insistere, e volete spezzarmi un dito se non ve lo dico, questo, forse, è il racconto più debole. Non per la scrittura, che con uno stile rapido e pulito è funzionale al pezzo e ve lo fa divorare, quanto per l’idea di fondo, spesso inflazionata. Si parla di una rivoluzione di animali, che decidono, improvvisamente, di rivoltarsi contro l’essere umano. Avete ragione, niente di che. Però vi dico due cose. 1) la difesa del marito della protagonista contro i coyote vale la lettura. 2) se non amate la violenza sugli animali, sempre per il punto precedente, evitate di leggerlo, anche se poi, state tranquilli, gli animali non avranno la peggio.
Il concime di Jessup di Michael Laimo
Ah, quanto è americana questa storia! Jessup ha coltivato una patata gigante e un ragazzetto di undici anni, che abita vicino al vecchio fattore, ci racconta di averla vista. Enorme, grande come una mucca. Il ragazzino rimane sconvolto, da quella patata e nel come è stata concimata. C’è qualcosa di strano, in essa, o nel fatto che Jessup, si dice, cuocia gli scoiattoli e li dia da mangiare alla sua moglie malata. Poi non sarà facile perdonare il finale piuttosto classico, ma anche qui vi consiglio di notare che è stata fatta una scelta precisa. Farci raccontare la storia dal ragazzino permette di nascondere certe cose e di dare un tono realistico alla vicenda (noi lettori non vediamo la patata gigante, la vedono gli occhi di chi ce lo sta raccontando) e il fatto di dover far salvare il narratore – per evitare black box ridicole – è un prezzo che si paga volentieri. Alla fine, qui, come i bambini, farete “Oooh!”. Ah, il racconto mi ha ricordato una cosa che ho scritto per ridere, la patata, solo che qui, state tranquilli, non c’è nessun doppio senso.
L’ultimo Halloween di Daniel G. Kehoane
Vi dicevo che assieme al primo, forse questo è il mio preferito. Perché… diciamo che qui c’è davvero un senso di decadenza, di sconfitta, di ineluttabilità. La storia? Una madre decide di far festeggiare Halloween alle sue due figlie, simili e diverse, e allora si prepara ed esce. Niente di strano, se non che il mondo è un po’ diverso. Le porte del paradiso si sono chiuse, e chi è morto vaga, ovunque, in forma incorporea, rubando la vita a chi resta. Uscire è una follia… Eppure questa madre decide che deve, che le sue figlie devono festeggiare l’ultimo Halloween. Io, a parte l’idea di base, discreta, l’ho trovato ottimo per il plot narrativo. Nessuna concessione alla speranza. La vita è quel che è… non siamo in un film.
Il sorriso di Cerone di James A. Moore
Poteva mancare un clown, in una raccolta di racconti horror? E questo è horror puro, vero. Una figura che fa della crudeltà e dellle qualità soprannaturali i suoi aspetti più riusciti e terrifici. Avrete paura, di questo Clown. Scoprirete la storia del narratore e avrete paura. E non andrete più al circo, dopo aver letto questo racconto. Forse non adrenalinico come gli altri, essendo giocato su un lungo flashback dell’io narrante, ma valido, perché crudo e forte.
Insomma… ci siamo capiti. Un epub da leggere e che soddisfa. O almeno, io ne sono rimasto soddisfatto. Non vedrete i canoni narrativi e la vostra faccia modificati dalla lettura, però… emozioni le avrete, ed è questo che chiediamo alla narrativa, giusto?
Ah, se vi interessa, ovviamente, ecco il link diretto per scaricare.
Nick
Insomma, da leggere.
Sarà una di quelle cose che recuperò appena potrò stare un poco più sereno e tranquillo.
Simone Lega
Concordo in pieno. Racconti decisamente buoni e Gemelli è splendido. Il mio preferito:-) Giovedì ne parlo anch'io sul blog di XII.
Gianluca Santini
A parte su Ketchum, che a me non ha entusiasmato granché, sono d'accordo con le tue impressioni. 🙂
E lieto che quello che ti ho segnalato come mio preferito sia tra quelli che hai indicato come migliori.
Ciao,
Gianluca
gelostellato
@Nick
Hai tempo… non scappa 😉
@Simone
Sì, soprattutto per il modo di oscillare tra il tenero e il volgare, nello stile con cui fa parlare il personaggio. bello.
@Gianluca
invece a me Ketchum è proprio piaciuto, ma in fin dei conti tutti, dài.
Gianluca Santini
In effetti come mi sono espresso sembra che mi abbia fatto schifo, cosa che comunque non è vera. Solo un po' meno rispetto agli altri, ma il livello di tutti è buono. 🙂
uiuisa
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
uiuisa
Letto. Tutti racconti di buon livello. Gemelli è il mio preferito, ma mi è piaciuto molto anche Canzone d'amore. Per la delicatezza del tono o forse perché so chi sono i Mortal Coil.
Volevo aggiungere una cosa, per questo ho eliminato il commento di prima. Ecco l'update.
Condivido il discorso della ragazza di "Canzone d'amore" sulle copertine dei dischi e la musica in generale. Per me si applica a tutto. Ai libri, ai film and so on
gelostellato
E lo condivido anchio quel discorso
così come l'importantissimo ordine delle canzoni, per dirne un'altra.
e anche quelle cose piccole, che ora non si cagano più, ma una volta le cagavo assai, tipo le foto del libretto, i ringraziamenti, i testi, se c'è scritto altro ecc ecc
già…
Eddy
appena finito. in accordo quasi su tutto ma il racconto lungo-veneziano non mi è piaciuto per niente, in quanto troppo lungo e poco dentro al senso della raccolta…
Bellissimo quello di checcium.
gelostellato
in effetti il racconto lungo è l'unico che ho letto in due parti, e non mi ha appesantito, mentre gli altri proprio d'un fiato.
sì checcium figherrima, oramai è un plebiscito. 😀
Oschi Loschi
anche for me Ketchum il migliore, in una raccolta molto gradevole (anche se fortemente dipendente dalla bravura del traduttore)
gelo stellato
Sì, anche io ho pensato che l'influenza traduttiva è alta, ma alla fine, i racconti mi sono piaciuto e nel complesso ripenso a questa lettura con molto piacere! 🙂