Grigio
Questo grigio che promanaDall'asfalto e mi si attaccaAi vestitiAlla facciaAgli aggettivi.Graffia le camice dall'interno Spende tutto ciò che non haPer averloE inventa il motoE lo perpetuaE dipana le budellaAi coloriToglie la fameSputa nella pioggiaSi lava nel velenoDelle sue occhiate resta
Falsità
Contano sulle ditaI fiori necessariPer una tortaUna prigioneUna primaveraLi mangeranno le bisceE gli sciacalliPrima che faccia giornoCarezzano le guancePaffute e grigeDelle giornate piovose.Stendono ad asciugare i piediE il pettoAppiccicosoE le unghie sbeccateLe stradeAllungateMa non bastaPrima di giornoAvranno mangiato i pesciE
"Pan" di Francesco Dimitri****
Sì, avete visto bene, ci sono 4 stelline.Quattro stelline per un libro italiano uscito nel 2008.Sticazzi, eh?Eppure vi assicuro che Pan, di Francesco Dimitri, se le merita tutte, così come si merita tutti i 19euri del prezzo di copertina Marsilio,
Occhi sulle mani
Mi è cresciuto un occhio sulla mano Si spalanca quanto il palmo Ma lo tengo chiuso Per non confondermi Un altro Allungato Sonnecchia sulla spalla Un terzo lo copro Con le mutande e sta diventando Cieco Solo dal sonno, Sogni pescati
Sveglie e serrature
Dalle case rimbalzanoI saluti delle sveglieAlle finestre.BorbottiiCigoliiA sorbire indifferentiMusicheFate impazziteE un bippare selvaggioChe sfonderebbe le porteSe non gliele aprissero.E prima o poiLo faranno.
"L'anno della morte di Ricardo Reis" di J. Saramago****
Un libro che nel titolo ti dice già che il protagonista muore è già una figata, non trovate? E per protagonista, intendo sia Ricardo Reis, sia il 1936, anno che, come si dice in una (allelujah) azzeccata quarta di copertina
Viaggi perduti
Intanto i piediLa rocciaLe maniGiunserò a nuditàE sporchiS'incamminaronoVerso stradePorteE occhiDa tempo chiusiE abbandonati.
"La signora Dalloway" di V. Woolf****
Avete presente quei libri che forse non fanno per voi, ma verso i quali serbate una enorme gratitudine per quel che vi hanno regalato, leggendoli?Ecco, "La signora Dalloway", opera tra le più note della nota Virginia Luupo, mi ha regalato
Ciechi
Dentro me rido di meSempre un po'Solo pieghe leggereE vaghe sul voltoDistolto lo sguardoQuel che resta è una menzogna