Novembre 2009

La guardiana tendeLa mano scuraE la pazienza stremataSi fa da parte eSorrideMostrando rughe e voraginiLa guardiana non haVeli sulla linguaO tempo da non perdereE gli spiriti di morteGli sono vicini e lietiE tante sono le volteE gli occhi attraverso Cui

Hanno messo fiori freschiSulle tombe vecchieGli amiciSono stati rapitiDa lavori mal pagatiDa famiglieChe non hannoVolutoNè vorrebberoMai piùE io tento di nuovoDi mettere ai piediQualcosa che non assomigliA un paio di scarpeMa a un qualcosa  da lasciareNegli occhi di chi leggeE

C'è un'immagine che entraEd esceDa una finestraMutaSpreme gli occhi per farsiGuardareUn'immagine che è unaQualcunaE centomilaMa poi ripassaDall'altra parteSenza sapere più se è fuoriO dentroIl fuori e dentroChe le hanno insegnatoCosì l'immagineSi piegaSi storceE ogni voltaChe è qualcun'altraSi sente in sè.

 Credete di percepireLa realtà in modo impefettoDistortoPersino rovesciato.L'illusione della nonConoscenzaVi rassicuraCome se bastasseA garantirvi una meravigliaNascosta ai piùMa non a voi.Invece fuori regna il biancoIl silenzioL'indifferenza.Anche queste paroleNon esistonoSe non solo oraLìDentroDi voi.