Non è notte questa notte
Non è notte questa notte Dove vi guardo sulla porta di casa Sbadigliare i fanali e andare A dormire. Con le mani asciutte E l'abito stazzonato Inadatto a piegare il colletto Per incidere nell'iride L'imperfetto cerchio lunare. Non è notte Ancora su questa tazzina Vuota di caffè, Su questo nudo Di Schiele infilato
Le rose finiscono
Le rose finiscono Mettono la coda, gli occhiali E si accontentano di un viottolo. Non ospitano il grillo O la vespa, la ragnatela. Non accartocciano le braccia A ombreggiare di luna Il corpo. Le rose perdono il coraggio Quando nessuno più Né ruba l'agonia Staccando dalle mani
I guardiani alla lavagna
Le lettere si sdoppiano Sulla lavagna Dei maestri. Unico resta il significato Solo Il non compreso Gratta le muffe dagli angoli E poi va, camminando via. E questa pantomima sociale Frange il muso Agghindato di menzogne Contro i guardiani di sempre: Il tempo, La solitudine, La mediocrità.
“Oscure Regioni Vol. 2” di Luigi Musolino**(*)
E mi sono letto anche il Volume 2, sì, con la mia bella dedica dei giorni oscuri che dice che il friulano è un dialetto per la quale a gigi andrebbero spezzate le falangette con martello pneumatico. Ma io lo
Un impero in un piatto
Costruire un impero in un piatto Mangiarlo. Sorseggiare oceani che ospitano civiltà perdute Impararne la lingua Gli accenti Le perplessità. Nei cortili sognati Scemano le ombre Le lucciole Divampano Fili di riverbero si fanno I peli dei bruchi, Un codice il loro Piegarsi alla brezza. Diviso il tacchino con una gatta Rilassa Il vuoto tra i
Frutti di stagione
Ti ho lasciato un fiore Sul tovagliolo, Una ruga in faccia A sguazzare e sorridere. Ti ho lasciato oggetti, Riflessioni, Predicati. Tanti aghi, carezze, caramelle Dentro a canzoni con non potrai mai più Ascoltare con le orecchie Tue soltanto. Mi sono fatto da parte Come fanno i fiumi Riluttanti Vivi Con sciabordio che è silenzio E
Nuvole basse
Dirada, sollevata sopra i campi Dal mio passaggio irruente La nebbia settembrina Timida radice Di un albero immaginato Che di nuvole fa foglie, Di ogni pioggia ombra O inverno. Il senso di colpa Annida discreto In ogni giorno liberato E nel respiro che affonda Scavando brandelli di sogno Non ancora sognati: Desidero qualcosa, qualcuno La
Varestu gust?
Ti scoltavi, discolç, Suntune bancje di len secjât, Lontan dal rivoc de int. No ti cognossevi No sintivi la tô vôs La peraule sporcjade dal fum Che ti à copât, Mai çondare, mai Slichignote. Cirivi di scoltâ, cjalant Lis stelis cui voi sierâts E la stricute di lune, Soi sigûr che sbeleave Sapulide
“Oscure regioni Vol. 1” di Luigi Musolino***
Vi rompo sempre il cats che non leggo mai un cats ma invece no, non è vero, perché un mesetto, un mese e mezzo fa, questo libro di Gigi lo avevo letto. Lo avevo letto perché erano racconti, perché è di
Non è lunedì
E' lunedì E la piazza espone il buio silente Del bar chiuso. Dalla mia porta spalancata Una tenda spessa e verde filtra La musica e l'invito Per le ultime zanzare. Da domani con le unghie tagliate Da poco e poco conficcate Mi aggrapperò a una dieta Un sortilegio Un anfratto gonfio