L’inverno dei giorni
Porge rannicchiato il dorso
Delle mani
Incrociate in viso
Il sole timoroso di dicembre.
Noi non lo abbiamo guardato
Veramente
Incatenati alla cornice di buio.
Siamo colpevoli
Condannati
Savi.
Sul braciere di un tramonto, in nuce
Cuciamo orizzonti immaginati.
Siamo questi?
Sono questi i tagli dell’abito
Indossato e già liso?
Non c’è scheggia, o brama, o guizzo
O minutaglia
Di bene
O male
A popolare le vie del nostro dare.
Dorme scriteriato un gatto
Sui cuscini schiacciati:
Il fiammifero non attecchisce,
La scintilla scontra la goccia
E tace.
Andiamo via, così, in nessun luogo.
Nessun luogo
Che meriti attenzione.
Anonimo
L'inverno è fatto per scoprire – la faccia nascosta delle cose.