"Fatti relativi al ritrovamento di un paginone di nudo in un romanzo Harmony" di Joe Lansdale***

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"Fatti relativi al ritrovamento di un paginone di nudo in un romanzo Harmony" di Joe Lansdale***

E’ il secondo, della nuova serie dei Racconti d’autore, e mancava, Lansdale, uno come Lansdale, alla prima serie, e non perché io straveda per, ché ormai, da un po’ non lo leggo, anche se tanto ho letto. 
Mancava perché è un capitolo letterario distante dagli altri, quando si tratta di racconti. Anche di romanzi, sì, ma tanti racconti, del buon Joe, ci hanno spesso lasciato lì, a metà strada tra il pisciarsi addosso dal ridere e l’accapponar la pelle fino a poter schiacciare le noci. 
Questo forse no, o comunque, diciamo che non è stato scelto un pezzo strappabudella, ma uno normale, con un momento, uno solo, decisamente lansdaliano, con i cani del cattivo – barboncini – che copulano selvaggiamente mentre questo cerca di ammazzare la figlia del buono inutile.
E c’è, oltre a questo pusillanime sfigato che che legge fantascienza di serie b e hard boiled con gran gusto, un personaggio lansdaliano, che è la cosa più riuscita del racconto.
Avete presente una tipa cicciona, pelatissima, con i baffi, stronza, sboccata, e pure zoppa, che usa una mazza da golf di ferro come bastone? No? Neanche io, ma Joe sì, e rende questo personaggio estremamente credibile ed estremamente figo, soprattutto quando da proprietaria di una libreria cimiciosa, si scopre che in passato ha fatto un po’ di tutto, compreso l’investigatrice privata e la donna del recupero crediti…
Ed ecco, metteteci un divorzio con una moglie stronza a schiava del cazzo e del vile denaro (o era il cazzo a essere vile? Non si sa, comunque sì, una madre deprecabile… 
Ma passiamo al racconto dai, che si legge, come ogni buona cosa di joe, molto velocemente, vuoi per la voglia di sapere, vuoi perché possiede il tipico ritmo di Joe, con costruzione, carica della storia, esplosione e rilassamento; vuoi perché è sapientemente priva di ogni pausa, la storia, ché dove si rallenta è per svelare qualcosa. Poi certo, è una storia con un plot classicamente lansdaliano:
un mezzo nerd perdente e borderline che non trova lavoro ed è senza soldi, un moglie insopportabile e una figlia meravigliosa che preferisce stare con lui, e ‘sta pazza calva cicciona e piena di iniziative, che gli incrocia la vita pagandogli un lavoro con l’ingresso al circo.
Il circo, ecco, un simbolo del buon Joe, perché è un circo di serie Z, come per i suoi amati romanzi e film, anche il circo. Con il domatori di barboncini copulanti, che vende i suoi harmony, (harmony!) e ne ha tantissimi, e dentro a uno c’è il titolo.
Perccato che il paginone è deturpato come se la donna la volesse fare a pezzi con l’inchiostro, quel qualcuno. E da lì, i tre, cominciano a indagare e…
Ecco. Sapete tutto. Piacevolissimo da leggere, non certo indimenticabile.

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