"Suonala ancora, Cozzetta" di Lia Celi****
Una settimana fa, Santo le ha chiesto di ospitare Cozzetta a casa sua e di trasformarla in qualcosa che un cliente del Blonde Planet possa guardare senza chiamare l’accalappiacani. Compito difficile. Virginia ha sottoposto a un attento esame Cozzetta in mutande e reggiseno. Mai vista una pelle cosi bianca e dei peli così neri. Folti, poi. Le ginocchia erano più pelose delle teste di molti avventori del Planet. Virginia ha messo subito sul fuoco il pentolino della ceretta depilatoria.
– Sai cos’è, no? Si spalma sui peli, poi un bello strappo e…
Non aveva ancora finito che Cozzetta stava già correndo giù per le scale. In mutande. Per fortuna Virginia aveva in casa una tanica di crema decolorante e ci ha dato giù di brutto. Risultato: coperta di peli bianchi, Cozzetta sembrava una pin-up per orsi polari. Poi Virginia le ha fatto sparire i cavaturaccioli corvini sotto una parrucca bionda. «Con la riga a sinistra, così puoi coprirti l’occhio scuro. Il pubblico ti vedrà solo di profilo, e non si accorgerà del tuo difet… ehm, particolarità.
Ultimo tocco, un tubino nero e un paio di calze a rete.
– Schizzano fuori i peli bianchi, – ha osservato Cozzetta. – Più che gambe, sembrano calzoni principe di Galles.
Correzione: e un collant nero.
Anche Santo è stato contento. O quasi. – L’importante è che non le tirino le noccioline, – ha commentato Santo. – E poi la gente mica deve guardarla, basta che la senta.
Riccardo Sartori
E se io la voglia di andare al night ce l'avessi già di default?