Rotolii
Arrivano le streghe,Ma hanno corte le sottane e non ballano più. Le rughe nascoste Dalle luci e dal belletto;Le tette a spasso sullo scodinzolare degli occhi. Gli orchi invece occhieggiano,Armati di denti candidi e gin tonic. Conservano nei portafogli,Artigli e inganni, Numerati
Carogne (racconto horror)
«E tu dove credi di andare? È Ognissanti!» «E allora?» «E allora non si va in osteria, bisogna portare rispetto!» Il tono di sua madre è fermo, ma da quando è rimasta vedova, Marcello sa che è dura solo in superficie. È lui
"Mare al mattino" di Margaret Mazzantini****
Non ho mai letto la Mazzantini, prima di questo libro.Era un nome, prima d'oggi, che sentivo spesso, che collegavo, non so perché, alle signore quelle lì, piagnone, che amano parlare di figli e gnegnegne, e leggono tutti i libri pieni
Nebbia dolcissima
Nebbia dolcissima, La strada s'innamora, Pugnala al cuore.
"Le porte del tempo" di Eraldo Baldini**
Allora, dunque, vediamo
Piove, poco.
E con una pioggia così Che non trova misura nel tergicristallo, Non trova pozzanghere, né le cerca, Inganna gli ombrelli, li tradisce, Disarma la polvere e il resto scurisce, Con una pioggia cosi, Che solletica le rose E diverte le bisce, Non resta che dare spazio alla calma, Al
Aurora d’alba
C'è qualcuno di chiaro, Soffiato fuori, Come l'ultimo lunghissimo sospiro del buio. Non si distingue mai con certezza Il nome - se Alba, se Aurora - per la fretta, Lo slancio O forse soltanto una fresca timidezza. Certo è, s'appoggia alla porta, Guarda sorride e va, E pochi la
Qui. Fuori. Adesso.
C'è una luna che ti rotola negli occhi Agita le sponde Le braccia Le pieghe della memoria, Che calme non eran state mai. C'è una luna Una sola Che bussa forte Con le chiavi in mano. Che scuote Scoperchia Dirama. C'è L'ho vista E' qui fuori adesso. Si nasconde dietro i vetri Le coperte Le porte
"Occhi di lupo" di Nicoletta Vallorani**
Ieri era una giornata nata sotto il segno di Murphy. No, non Eddie, quell'altro, quello che vende pane imburrato con la marmellata, un tanto al culo. Lasciamo perdere che mi faccio il sangue amaro dai giornali, già la mattina, covo di
Foglie biscotti
Vicino al fruscio dell'asfalto Nei canali si agita il caffelatte Della mia colazione. Le foglie biscotti Che non si sciolgono, Ma non ritrovo più. Sulla mensola delle zucche vuote Ce n'è sempre almeno una Che ti ha tradito Euna che vorresti Essere tu.