Al mare, di sera

Al mare, di sera

La cosa bella è che devi un po’ importelo, di saltare giù dal treno delle cose da fare, per andare a correre al mare dopo lavoro.
La cosa brutta è che devi comunque ricordarti tutto, in mezzo alla fretta del prima di partire: scarpe, calzini, ipod, altre cuffie, ciclisti, maglietta, fascia, porta cell, asciugamano, anzi zanzare anti asma e anti un sacco d’altre cose.
La cosa bella è che lo zainetto decathlon per il fresco funziona bene, considerate le ore in macchina, sotto il sole.
La cosa brutta è che la banana è un po’ congelata, il melone sembra crudo.
La cosa bella è che l’acqua sembra di c’era, la gente non c’è, e se c’è, non si vede.
La cosa brutta è che al posto della gente ci sono le zanzare, ne ammazzi a coppie, con una mano, sulle gambe, e ti lasciano schizzi di sangue che paiono quadri futuristi.
La cosa brutta è che ci sono granchi dappertutto, nell’acqua bassa, grandi quanto uno mano, ne raccogli uno e scopri che sono due: con una sola chela, sorreggi una granchia.
La cosa bella è che fa caldo, fuori, e non ti ricordavi che l’estate era così bella.
La cosa brutta è che l’acqua ha dieci gradi in meno, ma si sta bene lo stesso, e le zanzare muoiono.
La cosa bella è he ti sei ricordato di prendere un asciugamano, che serve più per le zanzare, che per altro.
La cosa brutta è che è troppo nuovo e non asciuga un cazz.
La cosa bella è la sabbia nei piedi, che sembra una coperta.
La cosa brutta è che… boh, ho la memoria corta dei pesci, ma di bello c’è che tutte le bose brutte, per me, sono belle.

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