Ottobre 2011

Non eri pioggia,Eri diluvio d'olio e bachelite,Fiume scrosciante e bizzosoDa nuvola a nuvola. Non eri vento,Ma aria di colla e vertigine,Profumata di cremaSolare Non eri tu,Ma la tu che eriPrima di essere te,Fata dagli occhi stanchi,Arrosssati da un fuocoChe è chiuso dentro,Ma

La fantasia,Dall'equoreo seno,Ha labbra scolpite nella faccia,Unghie disegnateCon una scheggia di mattoneSulle dita e sulle braccia. IngoiaE non sente i sapori,Gli odori,Le voci. Non ha gambe da spalancare,Non lingue per confondere. Ha sorelle più puttane,Cugine malate,Madri defunte,Figli fatti di colla e baci. Anche

Mi hai fasciato i piedi con mattoni di gomma,Dipinto gli occhi dei colori dell'estateE delle domeniche di maggio.Le unghie, le hai nutrite con sorrisi,Le labbra affamate di sbadigli.Mi hai insegnato i nomi delle strade E i cognomi delle stelle,I versi