L’esercito senza paura
Le case raschiano la gola
Col soffio del caffè.
Sputano soldati spettinati,
Infermiere e cortigiane
Dagli occhi gonfi
E il passo nervoso.
Marciano al ritmo delle persiane,
Delle cerniere,
Del ticchettio delle unghie
Sui bottoni e le tazzine.
L’inno sfugge alle radio,
Sporco,
Annoiato.
Sul vessillo,
Un segno zodiacale
Subito dimenticato.