Il Maestro e Margherita di M. Bulgakov*****
Ebbene sì, avete contato giusto. Sono cinque stelline.
Quanti sono i libri che in vita mia ho letto e che mi hanno regalato il piacere di potergli mentalmente dare 5 stelle? Pochi, pochissimi. E siccome spesso sono libri che meritavano le cinque stelle per il momento in cui li ho letti (e quindi un giudizio figlio della mia cultura e malizia di quel momento), mi cominciavo a chiedere se nelle mie future letture avrei incontrato ancora dei cinque stelle.
Libri perfetti, insomma.
Ci sono andato vicino con la Woolf, ci sono arrivato con Bulgakov.
Non credevo davvero.
Non lo credevo perché e gli autori russi non andiamo d’accordo.
Fedor l’ho mollato dopo cento pagine, altri manco ci ho provato.
Dei contemporanei apprezzo Pelevin, ma anche lui, in certi passaggi, mi fa venire il latte alle ginocchia. Belli, ma introversi, tristi e verbosi. Almeno questa era l’idea che mi era fatto di molti di loro.
Sarà colpa del freddo, della vodka e del regime, pensavo.
Beh, Bulgakov queste peculiarità le aveva sicuramente, basta che vi leggiate un po’ di wikipedia e le cose interessanti su questo romanzo, scritto in XII anni!
E poi immaginate anche che ha avuto un successo della Madonna. (Cioè, voglio dire, un russo di successo non è mica una cosa di ogni giorno) 🙂
Comunque non divaghiamo. Voglio che questo post sia brevissimo. Vi stavo parlando dei miei libri a cinque stelle. Libri come Frankestein e come 1984, per capirci. Beh, ecco. Da questa estate c’è anche Bulgakov, in questa lista. E la cosa bella è che non ho nessun dubbio.
Di che parla il libro?
Del Diavolo, della Fantasia, di Gesù, di Ponzio Pilato. (Sì, fantasia con la F maiuscola.)
Ci sono due libri in uno, se vi può interessare, e se uno è bellissimo, l’altro è perfetto. Se non mi credete andate in Feltrinelli, prendete in mano questo libro, andate a pagina 17, e leggetevi il capitolo II, quello che si intitola Ponzio Pilato. E il racconto l’incontro tra Gesù Cristo e il procuratore della Giudea. Semplicemente un capitolo perfetto.
E poi c’è il diavolo, adorabile, che prende possesso di un condominio in mezzo a Mosca, e ci sono i suoi servitori, che inquietano, e poi fanno simpatia, come Azazello o come Korov’ev. E ci sono momenti strabilianti, come lo spettacolo teatrale del demonio o il gran ballo finale. E poi c’è il Maestro, questo scrittore dentro le pagine che ama Margherita. E soprattutto c’è l’illusione.
L’illusione pure del demonio, l’illusione umana del poeta e dello scrittore, l’illusione d’amore di Margherita e del Maestro. Forse l’illusione stessa che questo libro sia perfetto. Illusione o meno che sia, sia chiaro, voglio tenermela, e ve la consiglio vivamente.
p.s. Per tutti quelli che scrivono di “fantastico”, mia opinione personale, ovviamente, questo libro è imprescindibile.
homo in vitro
Pensa invece che il vecchio fedor è uno dei miei preferiti…
bulgarov invece non l'ho mai letto. Ma quasi quasi…
gelostellato
beh, forse questo è il meno russo tra i russi 🙂
ma secondo me non può non piacere!
o comunque è impossibile che non lasci qualcosa
Fini Tocchi Alati
Questo è in asosluto il mio libro preferito! Però, permettimi ;): Delitto e Castigo non è proprio da meno, no no.
gigi
Se ben mi ricordo aveva scritto anche Le uova fatali, una sorta di SF.
gelo stellato
Attilio, guarda, io non saprei qual'è il mio libro preferito in assoluto, però se mi obbligassero a pensarci, questo sarebbe tra le scelte. e sul Delitto… non so, ci riproverò, prima o poi, perché no… la volta in cui ci provai ero piccolo…
Gloria, sì, Le uova fatali, bellissimo, uno sf sociale ironico e satirico davvero frizzante, avanti mille anni.
E bello uguale, piccolo, Cuore di cane, che mi piacque davvero tanto, anche meglio del piccolo capolavoro di kafka, per quanto mi riguarda.
🙂
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