Melodia di Bonfanti D. ***

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Melodia di Bonfanti D. ***

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C’è qualche maligno che va in giro dicendo che io non possa parlarvi di questo libro. Pare che alcune congiunzioni sfavorevoli si possano immediatamente abbattere sulla mia abitazione e che strani esseri angelici, o diabolici, o tutti e due contemporaneamente, mi prenderanno di mira per ciucciarmi le budella come un calippo. Beh, ecco, io non ho alcuna intenzione di fare una brutta fine e quindi non vi parlerò di questo libro.
Per fortuna che proprio poco fa, vicino alla cuccia dei cani, ho trovato un manoscritto in cui, scritto in rune che misteriosamente riesco a decifrare, ho trovato quanto segue.

Quando m’impossessai di questo libro fissai a lungo la copertina. Lo girai e rigirai cercando di rispondere a quella domanda, antica come il mondo. Che mi sta succedendo? Sto diventando cieco? Poi capii. Non ero io, era la copertina ad essere sfocata! Eccheccazzo! mi dissi. Fu così che cominciai a leggere.
E vi dirò, questo libro è pieno di idee! Forse, a un certo punto, ti viene persino il dubbio che siano troppe. Ma solo a un certo punto, verso la fine, quando per un attimo tiri tutti i fili e fatichi a pensarlo tutto insieme.
Leggendolo mi è venuto in mente il motto di Edizioni XII, quella cosa lì, sulle storia che devono essere raccontate.
Ecco, è il pregio maggiore di questo libro. O almeno, a me è piaciuto soprattutto per quello, aldilà dell scrittura curata e scorrevolissima, aldilà delle simbologie e dei richiami storici che uno potrebbe cercarsi ne e tra le righe, e aldilà dell’effetto thriller. Questa è una storia che fa piacere leggere. Una ragnatela di fatti che costruisce una visione alternativa all’eterna suddivisione del bianco e del nero, degli angeli buoni e di quelli cattivi, della luce e del buio.
In questo telaio originale, che si scopre via via che le pagine scorrono, entra in gioco il protagonista, un anticristo tanto ordinario quanto naif, che rincorre la sua Melodia, e che alla fine non è proprio quello che sembra.
E’ la ricerca di quell’ultima nota, infatti, che nasconde il segreto… è in quell’ultima nota che si cela il senso antico del mondo, che non è che sono gli angeli e i diavoli quelli più forti, ma sono i… Ecchè, non ve lo posso dire, mi spiace… non sono mica scemo, sarei immediatamente circondato e dilaniato da alcune figure minacciose, che già adesso girano intorno a casa mia.
Meglio che continui a parlarvi del libro e del modo, ottimo direi, con cui si il Bonfanti sia riuscito a ridurre la complessità in una prima persona che si snoda tra due trovate che sfuggono al proprio essere ‘logore e abusate’ dichiarandosi per quello che sono: due cornici. (cavolo che frase orrenda, ma era nel manoscritto eh, non l’ho scritta io)
Ecco perché la storia è dentro un diario (prima cornice) che è dentro a un “ti racconterò una storia e tu la scrivi” (seconda cornice).
Poi che dire? A scanso di equivoci, e perchè non vi facciate un’idea di libro palloso e pieno di spiegoni, vi dico che è un libro veloce, pieno di azione e di cadaveri, con scontri epici tra male e male, con misteriose percezioni, complotti, fughe, sogni, suoni e melodia che permea le pagine.
Bene, ora non posso scrivere altro, sento un frusciare d’ali sopra il tetto, albeggia e…

Ecco. Il misterioso manoscritto si conclude qui. Per ciò che mi riguarda, e con l’autorità del mio angelico nome, posso dirvi che è una bella storia. Se proprio dovessi storcere il naso su qualcosa sarebbe sul finale. Quando la storia si fa così avvincente da non riuscire a staccare gli occhi dalle pagine, arrivare alla seconda cornice è come una brusca frenata, e quando si riparte per lo scontro finale non si ha lo slancio del “durante” ma la corsa lenta del “poi”. Ma forse sono solo io che mi ero fatto prendere troppo… 🙂
Ecco, lo sapevo, sento un frusciare d’ali alla finestra, credo di mangiarmi l’anima, quei maledetti. Saranno venuti in tanti… Brutti angeli di merda! Porto il vostro nome, maledetti!
Seeee, figurati se mi ascoltano. Ma io ho un segreto. Ho un esercito che mi difende!
Damiano, Nassyria, Blanc, Celest, Zorro, DottorHouse e Lorena mi difenderanno…mica per nulla ho sette gatti! 🙂

Per pigliare lo libro e scoprire la vera storia degli angeli custodi dovete cliccare qua sul sito di edizioni XII, dove potete anche guardarvi il trailer del libro e insultare l’autore sul forum (tra l’altro potete anche insultarlo su questo post, che adesso farò come ho fatto con strumm e gli vado a dire che ho parlato di lui e lui , curioso come un uccello (non nel senso di volatile), viene a leggere ecc ecc.

Titolo: Melodia
Edizioni: XII
Autore: Bonfanti Daniele
pag. 239 – euri 11.50 ben spesi
ISBN: 978-88-95733-005
e già che ci sono vi dico anche che c’è la postfazione di Danilo Arona, visto che tra poco parlerò di due suoi libri, anzi uno e mezzo.
E’ tutto.
Miao!

Comments

  • Daniele
    12 Febbraio 2008

    Ah! Quindi sono curioso come un uccello (non nel senso di volatile). Grazie (ics dì ics dì) per la recinzione. Ti dirò che la tua sensazione, di non "durante" ma "poi" per lo scontro finale, è giusto che sia così. Cioè, poi può non piacere. Però non volevo arrivarci appunto "con slancio", al finale. Volevo una cosa più raccolta, "staccata" dal "prima" (piovono virgolette da queste parti) perché in mezzo c'è il "passaggio" di consapevolezza riguardo alla Melodia. Cioè, lui dopo sa, prima no. Per cui volevo ci fosse uno stacco notevole prima dello scontro finale – perché anche le motivazioni di Mattia sono cambiate. E', di fatto, un "dopo". Poi, ovviamente, so bene che a molti lettori non piacerà, perché è una scelta piuttosto drastica.
    Tant'è.
    Grazie ancora (ics dì ics dì), davvero.
    Hai fatto bene a evocare i tuoi amici, lì, guidati dal minaccioso Damiano. Ti saranno d'aiuto…
    Ora tornatene pure a cantare i tuoi inni all'Altissimo.

    reply
  • 12 Febbraio 2008

    Ecco, solo per rassicurare i lettori, il Bonfanti scrive mooolto, ma moolto meglio di quello che può sembrare da questo commento…

    Condivido pienamente la recinzione di gelostellato!

    reply
  • gelostellato
    12 Febbraio 2008

    beh, se è così allora va bene…tra l'altro forse hai fatto qualcosa di diverso dal solito "gran finale", o meglio l'hai messo ma con un peso diverso.
    Comunque aldilà di tutte le cazzate il libro mi è piaciuto e mi ha avvinto, che credo sia la cosa migliore. Tutti i ragionamenti del poi sono belli ma meno belli che quelli nel "durante"
    🙂

    reply
  • simone corà
    13 Febbraio 2008

    Bella la recinzione!
    E che bei mici. Vuoi anche i miei?

    Ma.
    Oh.
    Hai chiamato l'imbianchino? Perchè?

    reply

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