“Urlan, Cosmic Cat: An AI-Illustrated Experiment” di D. Bonfanti – V. Kay****

“Urlan, Cosmic Cat: An AI-Illustrated Experiment” di D. Bonfanti – V. Kay****

Questa graphic novel è la cosa più interessante che mi è capitata tra i tasti in questo 2024 e anche se siamo solo ad aprile credo lo rimarrà anche per il resto dell”anno. E non parlo tanto delle 35 pagine di graphic novel che raccontano un’avventura di Urlan, un gatto cosmico che tenta di salvare un amico da dove nessuno va perché la leggenda dice che ci stanno i demoni e invece i demoni ci stanno per davvero. No, sono le pagine che segueno del making of, che rendono interessante il tutto. 

E adesso voi potete appartenere a due tipologie di persone. Non c’è un meglio o un peggio, eh, solo che l’approccio alle AI ci ha polarizzato molto, a livello di utilizzo. Chi le usa penserà, con una probabilità vicina all’evento certo, quello che pensano il gatto (il gatto sarebbe Daniele) e Valentina. E anche io, esattamente come loro. Vi riporto la frase messa all’inizio del making of:

Ecco. Io la penso uguale. E anche se non riesco a star dietro a tutti gli applicativi che usano le AI, è anche vero che quel poco che utilizzo, o che provo, ogni volta mi apre mondi sconfinati di creatività e modi nuovi per fare cose vecchie e cose nuove. Le AI, è inutile, hanno reso le nostre vite davvero molto più brevi e risibili, a livello di tempo, se siamo creativi. Figuriamo se siamo creativi e iperattivi. Immaginate questa cosa, tipo. Siete scrittori, costruite e raccontate storie, e tra i modi migliori e più perforanti del raccontare storie sapete che ci sono i graphic novel. E cats se vi piacerebbe scriverne uno. E magari, come Bonfanti/Kay (A proposito, Valentina, ma ancora ai cognomi fantasy? Ma in effetti meglio questo va, ché Valentina Grass non era un granché, vabbè, era un pensiero stronzo che mi ha attraversato la strada). Dove eravamo rimasti? Ah, sì, ammettiamo anche che siamo capaci di disegnare. Ma per farlo in modo professionale è una strada che devi percorrere per anni, per crescere e poter esprimere quello che vuoi esprimere. Ma poi arriva Dall-e, e lui ci mette poco tempo a fare le cose, ma non le sa fare bene come le sai fare tu. Però le sa fare. E tu non hai il tempo per farle bene come le sa fare lui.

E allora, insieme, potete diventare un uragano, a livello produttivo. Non è facile, eh. Comunicare e ottenere benefici reciproci non è immediato. Dovete venire ai patti, ma se uno è uno scrittore è una cosa che gli riesce molto facile. Puoi cambiare tutto. Puoi creare i mondi, da scrittore, ma soprattutto, la cosa che più viene sottovalutata da chi crede sia arte, piuttosto che un mestiere, è quella di cambiarli, i mondi. Di poterli e doverli cambiare. E allora, mentre leggevo, già mi venivano in mente molte cose.

Dei dietro le quinte, delle soluzioni ai difetti di comunicazione che ancora ci sono, e sempre ci saranno, finche non inventano un collegamento diretto col pensiero umano, tra AI e HI.

Tipo, Urlan, il gatto cosmico, ha un giubbotto che cambia come i camaleonti. Che figata, direte voi. Eh no, questa è la furbata per gestire il fatto che Dall-E, quando gli dici, scrivi sul giubbotto sta cosa, te la scrive in millemila modi diversi. Okay, ti metti lì e modifichi con la grafica, ma stica, perdi tempo. E allora facciamo che il nostro gatto nero (altra figata/furbata, sennò ogni volta ti fa un micione diverso) ha ‘sto giubbotto galattico. E l’arma? Vuoi che non abbiano inventato un weapon che cengia in mille modi diversi? (26, in realtà, se non ricordo male). Così risolvi il problema.

E per il demone? Beh, eazy, facciamo un mutaforma e abbiamo risolto tutto. Così se cambia da tavola a tavola, o anche da un riquadro all’altro, è del tutto compatibile. Poi i testi, per ora è un casino, anche se ce n’è un’altra, quella con cui Luca ha fatto il conto alla rovescia che state vedendo in questi giorni, che gestisce molto meglio i numeri e le scritte sull’immagine (non ricordo il nome, boh, mi verrà). Ma insomma… le scritte ce le mettiamo noi, dopo.

Poi il bj/n, absolutly necessario, perché okay cambiare le forme, ma se mi metti pure il colore, cominciamo a perdere il filo. E gli occhi gialli, al limite, li aggiungiamo dopo. Ottimo.

Insomma… ne esce un prodotto ottimo. E dicevo, se siete della categoria WOW-AI, come noi, impallinati dalla distruzione degli orizzonti abituali, ecco. Dovete, dico dovete, leggervi e godervi questo fumetto. E poi godervi il making of, che vi aiuterà a confermare cose che avevate già capito e a risolvere problemi che non avete il tempo di, con i prompt e con la chat.

Se invece siete della categoria che le AI le avete lasciate da parte, per tempo o volontà, avete due scelte. O recuperate, e usate questo racconto soprattutto nella parte del Making of, per capire come si fa, come si risolve i problemi. E anche per riderci un po’, insomma. Che Dall-e ogni tanto ti tira fuori certe cose che solo lui sa come gli siano venute in mente. Oppure lasciate perdere. Se volete restare lontani dalle AI è un vostro diritto. Vi godete la storia, un bel racconto sci-fi di azione con dialoghi rapidi e sempre dissacranti o ironici, e lasciate perdere la parte scritta del resto. Guardate solo le immagini. Quelle sì. Generare una immagine che è esattamente quello che vuoi generare, genera un fottio di realtà alternative, che ti danno idee alternative. E’ probabile, che mentre il gatto e l’erba scrivevano Urlan, gli sia venuta voglia di scrivere un multiverso di Urlan, con ramificazioni impensabili, fino a un paio d’anni fa.

Sarà anche brutto da dire, ma l’AI è un cancro creativo, non c’è cura, potresti esserne travolto e spazzato via, ma se sai che non è una malattia, ma una corrente veloce, puoi fare surf.

Ed è quello che è stato fatto con Urlan, che appunto era un esperimento. E spiega molte cose.

Fate un’altra storia. Con Urlan. Dico. C’è un grosso know-how là dentro, e un’altra avventura cosmica la leggiamo volentieri.

Ci sarebbero davvero mille altre cose, da dire. Ma non sono tanto su questo grafhic, ma più generali, quindi non perdiamo tempo. A proposito, mancano 15 giorni, eh… E se volete sapere a cosa… eh, vuol dire che non siete dei sabotatori. Peggio per voi.

Ah, potete scaricare da Amazon questa cosa in modo kindlelico o potete anche addirittura comprare la “carta”. Fate voi. Ma

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