Mangiami – Antologia Cannibale – AAVV
Alcune sono giustificate e comprensibili, altre meno.
Andiamo con disordine, come al solito.
LUCE 1
Questa raccolta della MagneticaEdizioni dà spazio ad autori giovani. Organizza un concorso-selezione a tema cannibalismo e compone questo librettino, senza costo alcuno per gli autori che come premio hanno comunque la soddisfazione di una pubblicazione. Insomma l’iniziativa è meritevole. Ce ne fossero…
Questa raccolta della MagneticaEdizioni dà spazio ad autori giovani. Organizza un concorso-selezione a tema cannibalismo e compone questo librettino, senza costo alcuno per gli autori che come premio hanno comunque la soddisfazione di una pubblicazione. Insomma l’iniziativa è meritevole. Ce ne fossero…
OMBRA 1
Qualcosa in Magnetica è cambiato. Si vede e si percepisce. Tante piccole cose. 11euro per 115 pagine sono tanti, indipendentemente dalla qualità. Il superamento della soglia psicologica dei 10€, in ambito marketing parlando, è un azzardo giustificato da un solo motivo (che non sto qui a dirvi, me lo chiedete via mail se volete un parere relativo al marketing), la necessità di monetizzare maggiormente, a scapito della crescita e diffusione. Anche le pagine di promotion a fine libro sono una novità, e anche il fatto che il vol II di mangiami sia diventato un concorso a pagamento la dice lunga. Io non parteciperò, comunque.
Qualcosa in Magnetica è cambiato. Si vede e si percepisce. Tante piccole cose. 11euro per 115 pagine sono tanti, indipendentemente dalla qualità. Il superamento della soglia psicologica dei 10€, in ambito marketing parlando, è un azzardo giustificato da un solo motivo (che non sto qui a dirvi, me lo chiedete via mail se volete un parere relativo al marketing), la necessità di monetizzare maggiormente, a scapito della crescita e diffusione. Anche le pagine di promotion a fine libro sono una novità, e anche il fatto che il vol II di mangiami sia diventato un concorso a pagamento la dice lunga. Io non parteciperò, comunque.
LUCE 2
La copertina, sebbene patinata, sebbene non originale, sebbene non sia un progetto grafico sopraffino, riesce a inquietare. Anzi, potrei anche arrivare a dire che è una brutta copertina, ma se inquieta, il suo scopo l’ha raggiunto. Mi piace soprattutto l’idea che abbiano scelto il marrone sangue secco come colore di fondo, e non un banale rosso.
La copertina, sebbene patinata, sebbene non originale, sebbene non sia un progetto grafico sopraffino, riesce a inquietare. Anzi, potrei anche arrivare a dire che è una brutta copertina, ma se inquieta, il suo scopo l’ha raggiunto. Mi piace soprattutto l’idea che abbiano scelto il marrone sangue secco come colore di fondo, e non un banale rosso.
OMBRA 2
L’editing. Ce n’è poco, indubbiamente. Si ha la sensazione che i racconti siano stati editati dall’autore che li ha mandati, senza ulteriori, o comunque minime, modifiche. Piccole cose, intendiamoci, ma ci sono alcuni errori di battitura che un controllo ortografico di word stanerebbe in meno di 5minuti. Altre ripetizioni saltano all’occhio. Mi spiace, ma un lettore ‘ste cose le nota. Anche il fatto di trattini diversi (corti, lunghi, caporali alti, ecc) per ogni racconto è una cosa che si poteva limare. Qualche racconto ha interlinea 1 e altri 1.5 (fatto poco spiegabile). C’è qualche errore e/o ridondanza che doveva essere corretta. Insomma, non voglio fare la pignainculo, ma un editing leggero, solo sulle sviste, si doveva fare. Ne va della bontà complessiva dell’opera, non tanto del singolo pezzo.
L’editing. Ce n’è poco, indubbiamente. Si ha la sensazione che i racconti siano stati editati dall’autore che li ha mandati, senza ulteriori, o comunque minime, modifiche. Piccole cose, intendiamoci, ma ci sono alcuni errori di battitura che un controllo ortografico di word stanerebbe in meno di 5minuti. Altre ripetizioni saltano all’occhio. Mi spiace, ma un lettore ‘ste cose le nota. Anche il fatto di trattini diversi (corti, lunghi, caporali alti, ecc) per ogni racconto è una cosa che si poteva limare. Qualche racconto ha interlinea 1 e altri 1.5 (fatto poco spiegabile). C’è qualche errore e/o ridondanza che doveva essere corretta. Insomma, non voglio fare la pignainculo, ma un editing leggero, solo sulle sviste, si doveva fare. Ne va della bontà complessiva dell’opera, non tanto del singolo pezzo.
LUCE 3
I racconti sono veramente vari. Si va dalla rivisitazione della fiaba classica al racconto storico. Al racconto di fantascienza a quello sociale. Dal fantasy puro al fantastico, nel senso più vasto del termine. C’è davvero mescolanza di generi, pur continuando a mantenere come protagonista la carne umana.
I racconti sono veramente vari. Si va dalla rivisitazione della fiaba classica al racconto storico. Al racconto di fantascienza a quello sociale. Dal fantasy puro al fantastico, nel senso più vasto del termine. C’è davvero mescolanza di generi, pur continuando a mantenere come protagonista la carne umana.
OMBRA 3
Ecco, qua non è colpa di nessuno, ma il sapere di essere di fronte ad una antologia che tratta di cannibalismo, purtroppo, riduce il potenziale di metà dei racconti. Leggere un racconto sapendo già dove si andrà a parare elimina ogni ipotetico effetto sorpresa. È inevitabile pensare infatti, a cosa succederà nel racconto che si sta leggendo, dovendo essere sempre presente l’elemento cannibalismo.
Ecco, qua non è colpa di nessuno, ma il sapere di essere di fronte ad una antologia che tratta di cannibalismo, purtroppo, riduce il potenziale di metà dei racconti. Leggere un racconto sapendo già dove si andrà a parare elimina ogni ipotetico effetto sorpresa. È inevitabile pensare infatti, a cosa succederà nel racconto che si sta leggendo, dovendo essere sempre presente l’elemento cannibalismo.
CHIAROSCURI DI QUALITÀ
Ecco qua bisogna essere onesti: la qualità dei racconti è altalenante. Molti autori sono scrittori esordienti e/o giovani e/o inesperti, di conseguenza una buona metà dei racconti sono piuttosto acerbi e/o ingenui. Alcuni, non moltissimi, sono mediocri, purtroppo. C’è un solo pezzo da novanta, che non a caso è il racconto del curatore Fabio Marangoni, che mostra effettivamente di essere molto più smaliziato di altri. Subito dopo un paio di racconti discreti, che si lasciano leggere e sono più che dignitosi, pur non lasciando un ricordo così incisivo (tra questi: “Carne di Gabbiano”, “Abbondanzieri” e “La carne non tradisce”.
Insomma, nel complesso una serie di chiaroscuri, com’era prevedibile, ma che stavolta tende un po’ verso gli scuri, purtroppo.
Quindi come dicono quelli del mucchio di qualche disco: prescindibile.
Ecco qua bisogna essere onesti: la qualità dei racconti è altalenante. Molti autori sono scrittori esordienti e/o giovani e/o inesperti, di conseguenza una buona metà dei racconti sono piuttosto acerbi e/o ingenui. Alcuni, non moltissimi, sono mediocri, purtroppo. C’è un solo pezzo da novanta, che non a caso è il racconto del curatore Fabio Marangoni, che mostra effettivamente di essere molto più smaliziato di altri. Subito dopo un paio di racconti discreti, che si lasciano leggere e sono più che dignitosi, pur non lasciando un ricordo così incisivo (tra questi: “Carne di Gabbiano”, “Abbondanzieri” e “La carne non tradisce”.
Insomma, nel complesso una serie di chiaroscuri, com’era prevedibile, ma che stavolta tende un po’ verso gli scuri, purtroppo.
Quindi come dicono quelli del mucchio di qualche disco: prescindibile.
Ah.
Per ciò che riguarda il mio raccontino, non era niente di che. Era un’idea per trecento parole di due anni fa che poi era ingrassata ed era finita in macelleria. Non aveva subito molte modifiche, anche se il racconto non era piaciuto tantissimo e io stesso lo reputo un raccontino sufficiente e niente più. Parlava di ghoul particolari e nostrani, ma chissà chi l’ha capito 🙂. Però, se non altro, era sufficientemente curato nella forma, così l’ho mandato. Di quelle cose che “mandi tanto per mandare”. Quindi, alla fine, sono felice della pubblicazione, ma sono conscio della limitatezza del pezzo.
Per ciò che riguarda il mio raccontino, non era niente di che. Era un’idea per trecento parole di due anni fa che poi era ingrassata ed era finita in macelleria. Non aveva subito molte modifiche, anche se il racconto non era piaciuto tantissimo e io stesso lo reputo un raccontino sufficiente e niente più. Parlava di ghoul particolari e nostrani, ma chissà chi l’ha capito 🙂. Però, se non altro, era sufficientemente curato nella forma, così l’ho mandato. Di quelle cose che “mandi tanto per mandare”. Quindi, alla fine, sono felice della pubblicazione, ma sono conscio della limitatezza del pezzo.
UN MATTO, UNA MATTINA, Mario Malgieri
LA VALIGIA, Lombello Edoard
COME NOI, Mario Gazzola
UNO DI QUEI GIORNI GIALLI, Alberto Manca
IL SOGNO DI UN BAMBINO, Raffaele Serafini
IL BANCHETTO, Matteo Gambaro
IL FRIGORIFERO, Vito Ferro
LA CENA DI NATALE, Malcom Vallet
ABBONDANZIERI, Claudio Foti
IL GIUSTO EPILOGO, Veronica Squizzato
CANIS CANINAM NON EST, Carmine Cantile
CARNE DI GABBIANO, Alberto Priora
LA CARNE NON TRADISCE, Marco Cartello
CARNAME, Fabio Marangoni
GAMBE, Michele Tosolini
NERO E’ POLPA, Antonio Favero
Simone
Ma l'azzardo era giustificato da quello che poi effettivamente hai detto? ^^
Comunque le raccolte di emergenti danno sempre anche a me l'impressione di un chiaroscuro o di livello altalenante, che del resto bisogna aspettarsi. Poi personalmente ho smesso di pagare per i concorsi… almeno fino a quando non ri-cambierò idea per l'ennesima volta, s'intende ^^.
Simone
gelostellato
ma figurati se non eri tu il pignastorta che mi chiedeva la lezione di marketing via mail
🙂
simpaticone
😀
Ti ho risposto comunque:)
Aenigmistae
Concordo con quanto hai scritto nella recesnione. Il libro da l'impressione di essere poco curato per quanto concerne la formattazione del testo. Si ha l'impressione di essere stato partorito mediante il semplice copia ed incolla. Refusi grossolani appaiono in moltissimi racconti tali da chiedersi: è stata una svista, un errore di battitura o ci troviamo di fronte ad orrori grammaticali consapevoli? Le storie in sè non mi hanno colpito molto. Eccessivamente eterogenee le storie spaziando dal fantastico, al satirico, faceto. Poco orrore trasuda dalle pagine e, soprattutto, troppe storie poco accattivanti. Decisamente bello Carname, così come sottolineavi tu. Decisamente brutti alcuni, forse la quasi totalità, senza una trama forte o una descrizione calzante. Simpatico (ma solo simpatico, sia ben chiaro) Un matto, una mattina. Il mio non lo commento, dicendo solo che è stato scritto ed inviato in un paio d'ore (e non scherzo) e che ho voluto giocare sull'effetto sorpresa che, giustamente, non c'è stato essendo una raccolta sul cannibalismo, quindi telefonatissimo. Il tuo, purtroppo, naviga nella mediocrità, nel senso che seppur scritto bene non è che abbia lasciato proprio il segno. Sai fare di meglio.
Anonymous
Io sto ancora aspettando che il mio ordine arrivi… quindi…
posso solo dire che il mio era fantascienza con uno spruzzo di cannibalismo…
Anonymous
ahhhh mi ha preso per un Anonimo…
Alberto
alaine
Io "Il Banchetto" lo scrissi per un concorso di Streghe. Non vinsi.
Quando lessi il bando di "Mangiami", mi accorsi che "Il Banchetto" ci si adattava benissimo… ed ecco fatto!
Non dò giudizi sul mio scritto, tanto il parere dell'autore non conta, lascio agli altri giudicare.
Purtroppo concordo sulla questione editing: molto carente! E non solo in questa pubblicazione di Magnetica. Peccato!
Un saluto,
Matteo Gambaro
gelostellato
effettivamente era molto più un racconto di streghe…
🙂
un saluto anche a te
🙂