“Comic&Science” Vol. 1 di AAVV***

“Comic&Science” Vol. 1 di AAVV***

Allora, faccio questa cosa, per non farne altre. Capita. La cosa è di scrivervi una recensione che forse non dovrei, perché questo tomo che è quello che dice di essere (fumetto e scienza), io, non l’ho letto tutto per davvero. Ho fatto come facevo da piccolo e non sapevo ancora leggere, ovvero, ho letto solo le cose dove c’erano i disegni, mentre la parte piena di parole l’ho saltata. Ma prima di dirvi qualcosa, tanto per, partiamo dai cazzi miei, che è sempre cose che fa bene (a me, ovvio, di voi fs)

Domani è martedì, ma come lo chiamo io da un po’, è martanalisi, mentre il giorno dopo sarà mercochemio, e quindi siccome sono a casa dal lavoro, ‘sto giro, toccano a me entrambi e aggiornare il sito parlando di un libro, appunto, rilassa e mette punti e virgole ai periodi della vita. Tipo adesso, per dire, ho trovato dopo secoli una bottiglia di porto dal Portogallo, ancora buonissimo, che sto finendo, e anche, altra cosa, ho comprato un hd esterno da un po’ di giga per metterci tutta la musica e buttare via, o regalare, il computer fisso che ho di là. Questo causa il trasferimento dei dischi, e siccome io li ordinavo per anno, capita che ascolti cose che non ho mai ascoltato anche se era nelle mie intenzioni (e nel mio hd, of course). Lo so, l’ho fatta lunga, ma era per dirvi che fa strano che io ora, 26 dicembre, ascolti “Crocevia” un disco dei La Crus del 2001, che però all’epoca non avevo. Quanti lo staranno ascoltando, ora? Probabilmente nessuno. E per l’esattezza, ascolto la cover duetto di Pensiero stupendo con Patti. E bevo porto. E aspetto che il fuoco scaldi un po’ la stanza. E vi devo parlare di questo volume di una decina di mini graphic novel che cercano di spiegarvi la scienza.

Che poi, ho comprato questo librozzo perché lo dovevo regalare a Serena e come capita, ovviamente, siccome non se lo veniva mai a prendere, me lo sono letto prima io. E’ una raccolta di decennali (o ventennali, forse) fumetti con l’intento divulgativo del CNR (sì, quello), sezioni laterale di Lucca C. attiva dal 2012 con l’intento, appunto, di divulgare la scienza attraverso l’intrattenimento, che non è poi molto lontano da quello che piace fare a me con cultura e narrativa. Il primo fumetto, se ho ben capito, era nientepopodimeno che ti Ortolani, ma dentro c’era anche gente molto nota come Tuono Pettinato e Zerocalcare e un sacco di altri nomi che a voi nerd del fumetto diranno sicuramente più che a me.

Tra l’altro pensavo anche a questa cosa, delle vite che non hai vissuto ma sai di non. Nel senso. Ci sono cose che avresti potuto fare, ma non hai fatto, e probabilmente saresti riuscito bene, a farle. Per me, una di queste, sono i fumetti. Non mi ci sono mai dedicato, ma è sempre stata una passione, e solitamente più disegnarli, che leggerli, e infatti non li leggevo, almeno fino a quando non sono diventati storie e molto vicini alla narrativa, come adesso. Insomma… i fumetti una gran cosa, per me, e raccontare le storie per immagini e tipo essere divinità. Ma torniamo al librone coi fumetti scientifici... è bello? Sì, decisamente. Diciamo pure che fa il suo porco lavoro. Tipo che ora so cos’è il sincrotrone grazie a zerocalcare, e prima non l’avevo poi capito mai bene. E c’erano storie su Leonardo, e altre. La migliore, senza dubbio, quella sul robot con intelligenza artificiale e dei suoi primi ricordi. Un pezzone, e da solo valeva il prezzo. Non mi ricordo nemmeno chi era l’autore. Ma sapete che vi dico, che resto nel 2001 e cambio musica. E metto un disco che non ascolto da un bel po’, che tutti conoscete, perché c’entra con questo fumetto. Fibonacci, lui e i suoi conigli, la sequenza, ecc…. sì, dai, avete ben indovinato, il disco è Lateralus, anno di grazia 2001 (ci sono, per dire, anche i qotsa, gorillaz, starsailor, soad e altra roba molto bellissima). Ma… cosa vi stavo dicendo?

Ah sì, dei fumetti scientifici. Belli. Si diceva. Certo, un paio di difetti ci sono. Uno è che propiro il medium usato ti lascia sempre qualche dubbio su dove finisce l’intrattenimento e dove comincia la scienza. E per questo c’era la parte con tante parole, che avrei dovuto leggere e mea culpa. Quindi questo non è un vero difetto. E poi c’è la questione che infetta tutte le raccolte, ovvero che non tutte le storie possono piacerti. Io, per esempio, sono idiosincratico alle nuvole dense di parole, con i muri di testo. Capisco che a volte, per gli spiegoni scientifici, si deve, ma resto allergico e sfuggo facilmente. Infatti, dei dieci pezzi, uno non l’ho letto, troppa roba da leggere e io volevo le figure.

Vabbè, quello che avevo da dire, su questa pubblicazione del 2022, l’ho detto. C’è anche il volume 2, credo già in circolazione. Ma direi che per un po’ posso vivere anche senza leggerlo. Vado avanti con Lateralus (e col porto), così, per vedere se sono ancora in grado di apprezzare questo tipo di oscurità.

Voi non so… leggetevi

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