Aprile 2015

Eclissi ha un'aria di sfida, di paura, Eclissi caga nella doccia e sotto la credenza Eclissi di carezze non può Far senza. La notte si è staccata dalla sua schiena: è delicata, superba La notte si accartoccia negli angoli con la vergogna Dei pensieri passati, degli

Siete intorno a me Brandite un cuore (il vostro?) Spugnoso, Stretto nelle dita, Mezzelune umide senza stelle di compagnia A stillare sfacciati scintillii.  Che posso fare? Che posso fare per voi? Per te ho chinato il capo,  Ai ghigni e allo scherno E alle teste scosse per commiserazione; A te invece

Nello sterrato è l'estrema Grazia d'irregolare Melodia, Con noncuranza correvo lungo L'argine del torrente Viziato, mormorante, Il martin pescatore tuffava il capo Due trampolieri lontani,  Sul fondale s'alternavano Pozze brulle a distese Di rigoglio e vanità stremata. Ammiravo stupito un ricordo Disseppellirsi e sedersi sulla comoda poltrona Dei miei sospiri.