Per voi
Siete intorno a me
Brandite un cuore (il vostro?)
Spugnoso,
Stretto nelle dita,
Mezzelune umide senza stelle di compagnia
A stillare sfacciati scintillii.
Che posso fare?
Che posso fare per voi?
Per te ho chinato il capo,
Ai ghigni e allo scherno
E alle teste scosse per commiserazione;
A te invece ho dato un braccio,
A te otto o nove costole;
A te un figlio e a te
Anni cresciuti ondivaghi
Nel palmo della mano.
Ci sei poi tu per cui
Piango ogni notte
Verso l’interno e anche tu
Che macelli e divori i mostri miei
A mia insaputa.
Ma quante siete?
Quante ancora?
Mi restano le gambe, gli occhi, la rabbia, la fantasia.
Adagio ogni cosa in un piatto diverso,
Con menta, limone, un peperoncino.
Di me non resterà niente,
Di me
Non resterà nessuno.