“Zorro. Un eremita sul marciapiede” di Margaret Mazzantini**
Questo libro non me lo tengo, ho deciso. Lo porto nella piccola biblioteca descuola che ho messo in piedi. Perché non mi è piaciuto, ma a qualcuno boh, potrebbe anche piacere, non so. E ai ragazzetti magari fa sempre bene rendersi
Maestri del colore, 15: Giorgione
Ho ho sprecato la domenica. Sono un coione e sono fatto male, mi basta svegliarmi un'ora dopo per pensare che è già lunedì, passare il tempo a ballonzolare e giocare a zombi tsunami. L'unica cosa profittevole che ho fatto, credo, è
Tabi (breve racconto horror)
Tabi «Tabi!», grida la nipotina di Daniele, indicando l’oscurità del salotto e artigliando con l’altra mano il divano. Ha poco più di un anno e sta meravigliosamente imparando a parlare, straziando le sillabe. «Che c’è Cristina?» chiede sua madre, chinandosi per prenderla
"Il muro dietro la porta" di Elisa Sala Borin***
L'ho finito stamane, dalle 4 in poi, prima di tornare a dormire, e ci ho ritrovato dentro mia madre. Per intero, credo. Non sapevo di averlo, o meglio, me n'ero scordato. E il terzo libro che Elisa (che penso sia l'unica lettrice
La pipinate
la pipinate e criche rosse di frêt distudant la dì.
"Momenti di trascurabile felicità" di Francesco Piccolo***
Questo è stato il mio libro del primo dell'anno. No, non è perché Piccolo ha vinto lo Strega. Non è nemmeno perché l'abbia comprato il 30 o 31, come succede. E non è nemmeno che me l'abbiano regalato con quello scopo. Semplicemente,
"Il ventre della macchina" di Sandro Veronesi**
Non ci voglio perdere più di tanto, a dirvi di questo corto di carta. Deludente, sì, nel senso che se doveva essere un raccontino di questo genere, a invogliarmi ad affrontare un certo autore, be', non l'ha fatto. Si legge, per leggersi,
Di propositi no
Di propositi no, Nessuno ormai; Ma resta il gelo a imporre i guanti, Per separare le pagine davanti al mare, Che non vogliono saperne di staccarsi eppure, Basta un soffio, Uno sventolio. E così, come loro, vorrei Le giornate: Dense, irruenti, curiose, Separate solo da un paio di sogni e
Rifiuti
Era il vento, oggi, fortissimo sulla risacca deserta; Mi cadde uno scontrino accartocciato, Forse benzina o caramelle gommose, in ogni caso Già per sempre perduti; E cercai, senza successo, di rincorrerlo, Così come facciamo e ripensiamo, alle cose sfuggite, Che non avremmo voluto mai