"Le lune di Giove" di Alice Munro****
Una volta Prue viveva con Gordon. E stato dopo che Gordon ha lasciato la moglie e prima che tornasse con lei: un anno e quattro mesi in tutto. Qualche tempo dopo, la coppia ha divorziato. Poi c’è stato un periodo di indecisione, di coabitazione intermittente; dopodiché, la moglie se n’è andata in Nuova Zelanda, molto probabilmente per sempre. Prue non è tornata a Vancouver Island, dove Gordon l’aveva conosciuta quando lavorava come responsabile di sala nel ristorante di un albergo estivo. Si è trovata un impiego a Toronto: commessa in un negozio di piante. A Toronto ha tanti amici, perlopiù conosciuti tramite Gordon e sua moglie. Le vogliono bene e sono pronti a mostrarsi solidali, ma lei non ne vuole sapere e ci ride sopra. E una persona piacevolissima. Ha quell’accento che i canadesi dell’Est definiscono britannico pur essendo nata in Canada – a Duncan, su Vancouver Island. Grazie a quella particolare inflessione riesce a dire le cose più ciniche in modo spensierato e seducente. Racconta la propria vita sotto forma di aneddoti e, sebbene quasi tutti tendano a dimostrare che le speranze sono destinate a venire spazzate via, i sogni a essere ridicolizzati, le aspettative ad andare deluse, e la vita a cambiare in modo strampalato e inspiegabile, la gente si sente sempre più allegra dopo averla ascoltata. Dicono tutti che è un sollievo incontrare una persona che non si prende troppo sul serio, che è serena e garbata, non ha nessuna pretesa e nemmeno cede al vittimismo.
- sono racconti che hanno dentro tantissimo Canada.
- la Munro dice cose di te che sai, ma che non hai mai voluto ammettere a te stesso, e ci resti così male, perché spesso son cattivissime, che sorridi e vai avanti fingendo quasi di non averle lette;
- sono storie scritte da chi ha vissuto tanto, lo si vede. parlo di età, si coglie che l’autrice ne sa molto, di se stessa e soprattutto degli altri.
- C’è una profonda, profondissima visione della donna dal di dentro, dei pensieri, delle attenzioni, delle rinunce, delle ambizioni, del vivere quotidiano. Le donne di questi racconti, più che pianeti son galassie e chi legge è un satellite.
- C’è anche tanta visione dell’uomo, del maschio, anzi. Però è una visione sempre filtrata, ma azzeccata. E ti chiedi, ma ci conosce davvero così bene, quella?
- I legami umani e lo scorrere del tempo sono al centro di tutto. Indaga nei pensieri, la Munro, dentro le persone, nei loro tradimenti, nelle bugie e nelle verità. Indaga e ti apre sipari.
- Mi ha ricordato Carver, in qualche modo, anche se, alla fine, non c’entra niente con lui.
- Scrive decisamente bene. Molto bene. Semplice, ma efficacissima. Melodica, potrei dire della sua scrittura.