Aprile 2013

Il viso di terra e cenere, Di schegge e inclemenza, Mostrato come fame nelle stanze dei rinnegati, Come sete nelle tasche dei morti, Come sonno nelle voci dei carnefici. Avete baciato l'asfalto col sangue, Le viscere hanno disegnato un imbrunire Nello strepito insano delle fiamme. Siete malattia, cangrena,

E' passata di fretta, Non si è nemmeno fermata Per il caffè; Ci ha spalancato le finestre, ridipinto d'azzurro il soffitto, Sporcando ovunque di sbuffi Bianchi e rosa e gialli. Le abbiamo lasciato fare Perchè aspettavamo di essere risarciti O di ricevere almeno Le scuse, O meno polvere Nei nostri cassetti. Lei, La pioggia, Si